Inchieste Pescara, ex sindaco D'Alfonso assolto in appello

TERAMO – L’ex sindaco di Pescara, Luciano D’Alfonso è stato assolto in Appello dalla condanna a quattro mesi di reclusione per il reato di abuso patrimoniale, inflittagli in primo grado dal Tribunale collegiale di Pescara nell’ambito dell’inchiesta sull’assunzione del suo ex braccio destro Guido Dezio a dirigente comunale. Per D’Alfonso il Tribunale aveva disposto l’interdizione dai pubblici uffici per lo stesso periodo. Secondo le tesi dell’accusa, l’ex sindaco avrebbe procurato intenzionalmente a Dezio un ingiusto vantaggio patrimoniale, "in violazione delle norme di legge che disciplinano l’accesso alla dirigenza presso il Comune". In particolare D’Alfonso avrebbe assegnato al suo uomo di fiducia, in un primo tempo, le funzioni di dirigente senza espletare alcuna procedura di evidenza pubblica, com’é invece previsto dai regolamenti municipali; successivamente gli incarichi di dirigente del settore "Provveditorato ed Economato" per sei mesi e di dirigente del settore "Provveditorato e Patrimonio" per un anno, confermandolo poi nell’ottobre 2006. Nell’ambito della stessa vicenda, Dezio era stato dapprima condannato con rito abbreviato a quattro anni di reclusione per falso e poi assolto in appello. Coinvolti inizialmente nell’inchiesta anche i tre componenti della commissione del concorso, tutti poi assolti con formula piena dal giudice per le udienze preliminari. I tre erano stati accusati di concorso in abuso d’ufficio con l’ex primo cittadino per violazione della normativa che disciplina l’accesso alla dirigenza presso le pubbliche amministrazioni.