Urologia: il "caso Vicentini" finisce in Parlamento

TERAMO – Il caso di Urologia di Teramo finisce in Parlamento. Gianni Melilla, deputato di Sel, ha presentato al Ministro della Salute un’interrogazione a risposta scritta per conoscere «quali iniziative intenda intraprendere per assicurare i Livelli essenziali di assistenza nel servizio di Urologia della Asl e per far luce sui motivi che hanno portato alla decisione di stravolgere la convenzione tra la Asl teramana e l’Università aquilana, prendendo visione dell’atto aziendale che ha prodotto l’attuale paralisi del servizio erogato ai cittadini abruzzesi». Secondo Melilla, infatti, la Asl non starebbe assicurando i Livelli essenziali di assistenza, in seguito alle scelte operate con la nuova Convenzione con l’Università dell’Aquila relativa ad Urologia. Il deputato di Sel ripercorre, nella sua interrogazione, tutta la vicenda, partendo dalla rimozione del responsabile dell’Unità operativa, il professor Carlo Vicentini. A questa decisione, sottolinea Melilla, sono seguiti «numerosi rifiuti a prendere il posto del docente dirigente di quel Servizio (Il vicario rifiuta l’incarico e così anche un altro chirurgo) producendo  una paralisi della struttura con un grave disservizio per gli utenti». Ad oggi, afferma Melilla, la lista di attesa per gli interventi conta circa 200 pazienti che attendono di essere operati.
«Il disagio – aggiunge il deputato – ha prodotto anche una mobilitazione di pazienti, cittadini e di gran parte del personale sanitario che chiedono  il reintegro del responsabile rimosso; il servizio di urologia è stato storicamente la prima cattedra dell’Università di L’Aquila ad essere stata convenzionata con l’allora Ulss di Teramo per  la lungimiranza di  illustri medici e docenti universitari che intuirono le reali potenzialità di una sinergia tra università dell’Aquila e ospedale di Teramo; da allora Teramo ha visto un susseguirsi di illustri docenti universitari che hanno costruito, tassello per tassello, l’urologia teramana come la vediamo oggi, con un professore ordinario ormai abruzzese ed una struttura riconosciuta tra le migliori in ambito nazionale». Un reparto di eccellenza, ricorda Melilla, tanto che l’impegno durato 35 anni è stato premiato con la creazione di un centro regionale “per lo studio ed il trattamento delle patologie prostatiche”, qualificando Teramo come centro di riferimento nazionale per il trattamento chirurgico mini invasivo per l’incontinenza maschile e femminile.