Sagre: i ristoratori chiedono un regolamento e il rispetto delle regole

TERAMO – Sagre e manifestazioni enogastronomiche: valorizzano davvero il legame tra i prodotti e i territori di appartenenza? Rispettano le norme igienche a fronte delle regole meno ferre che sono tenute a osservare? Sono gli interrogativi posti in una lettera indirizzata ai sindaci e agli assessori al ramo della provincia da parte dell’Associazione dei ristoratori teramani (Art) e della Confcommercio Teramo in cui si chiede la redazione di un regolamento preciso e la costituzione di un albo per autorizzare le sagre. “Ad oggi – si legge nella nota diffusa dalle associazioni – sono tanti i Comuni che non hanno un regolamento sulle sagre. Con questo documento vorremmo impedire che attività di ristorazione aperte tutto l’anno (che pagano tasse, che creano occupazione e che creano flussi nei periodi di bassa stagione) debbano perdere fette di mercato a causa di manifestazioni e attività di promozione che hanno meno regole e ricevono più agevolazioni”. L’associazione dei ristoratori teramani chiede alle istituzioni un’ adeguata vigilanza igienico-sanitaria per tutte le iniziative temporanee previste nei calendari comunali e la possibilità di affiancare i tecnici del Comune durante i sopralluoghi”. “Non siamo contrari a priori contro le sagre e le feste paesane, ma chiediamo ai Comuni di valutare la “genuinità” di queste manifestazioni prima di autorizzarle e verificare che siano effettivamente espressione di una identità culturale del territorio e legate a produzioni locali”. Art e Confocommercio rinnovano ai Comuni la richiesta di un regolamento preciso e si dichiarano disponibili a collaborare con le amministrazioni nell’organizzazione e nello svolgimento delle sagre che abbiano come finalità la salvaguardia delle ricette tradizionali.