«Pratoselva non può morire»

TERAMO – Se Prati di Tivo fino a ieri ha pianto, Pratoselva… non ride. Le due stazioni sciistiche della montagna teramana soffrono atavici ritardi, sia nello sviluppo che nella cultura dell’investimnto turistico. Ma se la prima sta almeno vivendo un’altra stagione invernale con buon innevamento da poco meno di una settimana, Pratoselva non vede all’orizzonte nè sciatori nè turisti. O meglio, rischia di non vederli. Lo sostiene l’Associazione "Uniti per Fano Adriano", nata proprio per difendere il diritto della comunità locale di vivere di turismo. «Quest’anno per la prima volta dopo 40 anni a Pratoselva gi impianti di risalita rimarrano chiusi nonostante l’innevamento abbondante e rischiano di non riaprire più – dice Tommaso Ceci, promotore e presidente dell’Associazione -». A Pratoselva la seggiovia più importante, quella dell’Abetone, ha vita tecnica ancora fino al prossimo settembre, mentre su quella   più piccola il proprietario dell’albergo e degli impianti, la Gran Sasso Teramano (la stessa dei Prati di Tivo), ha investito due ani fa denaro, circa 1,4 milioni di euro, per la ristrutturazione e la messa in servizio. «Se qualcuno ha voglia di investire su questa località non pubblica un bando per l’affidamento della gestione degli impianti appena 20 giorni prima della scadenza (fine novembre, ndr) ma molto prima – continua Ceci -. Ma il problema è a quel bando così come è formulato e concepito nessuno mai potrà e vorrà partecipare». A Fano sono preoccupati intanto per l’occupazione. Gli impianti e l’albergo fino a ieri davano lavoro ad almeno 20-25 persone nel periodo invernale e a 10-15 d’estate. Senza parlare poi dell’indotto, impiegato nei due ristoranti, nei due negozi di generi alimentari e nei due bar del posto: «Sonio colpevoli in molti: dagli Enti, come il Comune di Fano, alla Provincia che nonostante siano soci della Gran Sasso Teramano non hanno fatto nulla per sollecitare investimenti e un progetto di sviluppo su Pratoselva – sostiene il presidente dell’Associazione -. Chiediamo imediatamente un intervento delle autorità affinchè non vada disperso il patrimonio turistico realizzato a Pratoselva per non costringere anche gli ultimi giovani rimasti a Fano Adriano ad abbandonare il loro territorio». Per il periodo natalizio e di Capodanno l’Associazione organizzerà due ciaspolate per attrarre l’attenzione al problema che quest comunità sta vivendo.