Droga: stroncato spaccio in Abruzzo, 75mila euro in 15 giorni

TERAMO – Nove arresti per spaccio di sostanze stupefacenti sono state eseguite su disposizione della Direzione distrettuale antimafia (Dda) dell’Aquila. L’operazione è stata condotta dal Corpo forestale nei territori di Avezzano, Luco dei Marsi e Trasacco, in provincia dell’Aquila, oltre che a Pescara. Sono coinvolte due bande caratterizzate da vincoli di associazione a delinquere. Le bande si rifornivano di cocaina dal bresciano e di hascisc dalla Campania. L’attività di spaccio, soprattutto cocaina, delle due organizzazioni criminali operanti nella Marsica, era incentrata soprattutto ad Avezzano, Luco dei Marsi e Trasacco e in alcuni casi anche a Pescara. Attività che, secondo una stima, produceva proventi per circa 75 mila euro ogni due settimane alla luce di un mercato caratterizzato da migliaia di consumatori. Sono alcuni dei numeri più significativi dell’operazione "Lucus Angitiae 2" portata a termine dal Corpo Forestale dello Stato, sotto il coordinamento della direzione distrettuale antimafia dell’Aquila, sfociata nell’arresto di 8 persone delle 9 persone raggiunte da ordinanza di custodia cautelare. Si tratta di otto marocchini e un’italiana di cui cinque sono in carcere ad Avezzano, due agli arresti domiciliari (uno a Luco dei Marsi, l’altro ad Avezzano), una ordinanza é stata notificata ad un uomo già in carcere a Pescara mentre un marocchino è irreperibile perché probabilmente fuggito nel suo paese. Come sottolineato nella conferenza stampa in cui sono stati illustrati i dettegli dell’operazione dal comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato, Giuseppe Paolella, e dal sostituto procuratore della direzione distrettuale antimafia dell’Aquila, Stefano Gallo, sono stati sequestrati oltre a bilancini di precisione e a sostanze per il taglio della droga, 20 mila euro provento dello spaccio delle ultime serate. "Con questa operazione – ha spiegato Paolella – la direzione distrettuale antimafia e la Forestale hanno alzato il livello delle indagini andando a colpire soggetti malavitosi dediti al traffico e allo spaccio di droga dopo aver arrestato numerosi pusher nell’altra operazione dello scorso mese di dicembre". Le indagini, ha riferito il sostituto procuratore Gallo, porteranno ancora sviluppi nonostante "l’attività dei due gruppi di marocchini sia stata stroncata". "I soggetti hanno dimostrato grande capacità di radicarsi nei territori tanto é vero che uno dei due capi delle bande era sposato fittiziamente con una ragazza del luogo e l’altro stava provvedendo".Secondo quanto si é appreso il capo della banda che si é sposato fittiziamente dava in cambio alla giovane, che comunque é stata denunciata, giornaliere dosi di cocaina.