Tutti sostenitori, ma nessun "parente" alla Di Pasquale. Brucchi: "Parte zoppa, città ingovernabile"

TERAMO – "Meglio l’anatra zoppa che le papere mute". Così Berardo Rabbuffo scioglie il nodo sull’appoggio ai candidati al ballottaggio, riservandosi così di appoggiare, dunque spostare i suoi 864 voti, a favore di Manola Di Pasquale contro il sindaco uscente Maurizio Brucchi. "Il nostro è un appoggio esterno su alcuni punti programmatici (enoteca regionale al Castello della Monica, trasparenza negli appalti, e Comune come centro erogatore di servizi e non di potere) – ha chiarito Rabbuffo in conferenza stampa – non ci interessa entrare in una coalizione perchè il mio obiettivo resta finalizzato alla costruzione di un nuovo centro-destra con rinnovati valori e finalità. Tuttavvia – ha detto Rabbuffo – non è Brucchi interprete di questi valori visto che è stato imposto dall’alto e ha trasformato il Comune in un centro di potere. Non siamo vicini ai valori di Manola Di Pasquale, ma è pur vero che Ncd, il partito di Tancredi, sostiene Renzi. In questo momento la Regione è del centrosinistra, è inutile isolare la città, dobbiamo rispettare il contesto. Per cambiare le cose dobbiamo fare questo tipo di scelte". Rabbuffo ha dichiarato inoltre di non essere stato convinto dalle motivazioni di Paolo Gatti che lo avrebbe contattato per ragionare su un’alleanza. "Non mi interessa la lottizzazione vetero-democristiana" ha commentato Rabbuffo, mentre Paolo Gatti ha replicato: "L’ho contattato per un atto di cortesia e rispetto, ma ha dimostrato di essere governato dal risentimento, piuttosto che dal sentimento e dalla ragione". Anche la coalizione in appoggio alla candidata Graziella Cordone, per le elezioni comunali sosterra’ in ballottaggio la candidata del Pd, Manola Di Pasquale con l’intento di contribuire alla vittoria del maggior partito di centrosinistra e per guadagnare il merito di far eleggere il primo sindaco donna della città. Citta’ di Virtù’ e Sinistra PartecipatTiva promuoveranno l’indicazione del voto a Manola Di Pasquale. Graziella Cordone ha superato con la propria coalizione lo sbarramento per l’ingresso in consiglio comunale a Teramo. E appoggio esterno è stato ribadito da Giorgio Giannella, che da candidato di sinistra non avrebbe potuto fare altrimenti per ragioni di coerenza ma con forte disappunto per gli esiti della trattativa, e da Gianluca Pomante. Anche quest’ultimo ha rifiutato l’apparentamento per non perdere i consiglieri, (visto che l’apparentamento e l’appoggio esterno incide sulla distribuzione dei seggi) ma sembra aver avuto garanzie precise dalla Di Pasquale su un posto nell’esecutivo per la sua lista.

Brucchi: "Di Pasquale zoppa. Antepone i suoi interessi abbandonando Teramo all’ingovernabilità"
La scelta di non optare per l’apparentamento da parte degli avversari fa "gongolare" il sindaco Maurizio Brucchi secondo cui questa scelta la direbbe lunga sulla coesione degli avversari. "Adesso che hanno scoperto di perdere le poltrone tutti si nascondono dietro l’appoggio esterno. Se c’è un unico progetto per la città perchè non garantire l’apparentamento? Questo è il segnale che non c’è unità su un programma ma che tutti si riduce al potere e agli individualismi". Brucchi ha poi sottolineato il problema "dell’anatra zoppa", ovvero quell’anomalia per cui attraverso il voto disgiunto, Manola Di Pasquale si ritroverebbe comunque con una maggioranza in prevalenza di centro-destra. "La Di Pasquale sa bene che il rischio dell’ingovernabilità è pressoché sicuro – ha detto Brucchi – eppure invece di fare un passo indietro per il bene della città pensa al suo ego. Il suo unico obiettivo è sedersi sullo scranno del sindaco ben sapendo che il suo mandato durerà al massimo una decina di giorni".