Trasporti, Febbo: perchè D'Alfonso tace sul caro pedaggi sull'A24?

TERAMo – "Con il nuovo anno è ormai diventata una consuetudine, tutt’altro che piacevole per gli abruzzesi, la notizia dell’aumento dei pedaggi della "Strada dei Parchi" che nel 2015, come accaduto nel 2014, subiranno altri pesanti ritocchi". Ma la novità è che quest’anno nessuno (Sindacati, Cna, Confindustria, associazioni di consumatori ecc.) si rivolge alla Regione, eppure oggi c’è un nuovo presidente che dei legami di amicizia, addirittura "compare", con Carlo Toto & famiglia non ha fatto mai mistero" E’ quanto dichiara il presidente della Commissione di Vigilanza del Consiglio regionale, Mauro Febbo che aggiunge: "Ma a difendere i pendolari e tutti i fruitori dell’autostrada sono scesi in campo solo i sindaci di Teramo e L’Aquila, come se la stessa non riguardasse tutta la Regione e l’economia degli abruzzesi. D’Alfonso sempre pronto ad alzare il telefono per dimostrare la sua "importanza" salvo poi smarrirsi, nel garantire la presenza del suo Segretario Renzi, per chiamare questo Ministro (Lupi) o quel Vice (Nencini con cui ha sfilato sotto il Gran Sasso), questa volta tace. Questo silenzio, assordante per "Lucianovunque", mi lascia perplesso e dubbioso, forse tace perché conosce il capitolato e quindi questa volta si arrende alla burocrazia? Oppure tace perché sente forte il richiamo dell’amicizia (su cui non avremmo nulla da dire se "Lucianovunque" fosse una persona qualunque)? Credo che i pendolari, gli autotrasportatori, il mondo dell’imprenditoria abruzzese, che verranno nuovamente duramente colpiti da questo aumento, oltre che dalla mancata riconferma della diminuzione delle tasse, che per il 2013 e 2014 il precedente governo Regionale di centrodestra aveva garantito, vogliano avere una risposta e sopratutto una presa di posizione forte e definitiva sul rigettare la proposta di aumento. E per questo presenterò una risoluzione urgente contro l’aumento del pedaggio per ottenere una risposta che faccia chiarezza e blocchi una pretesa immotivata (diminuzione dei fruitori?), fuori tempo (siamo in recessione, altro che 50.000 nuovi posti di lavoro!) e che colpisce i pendolari e l’economia abruzzese. Vogliamo sentire la voce del Presidente D’Alfonso chiara, lineare e coerente con il ruolo che ricopre, non quello di Sindaco di Pescara".