TERAMO – I giudici della Corte di Cassazione hanno confermato le sentenze di condanna in Appello contro Davide Rosci, Cristian Quatraccioni e Mauro Gentile, i tre teramani trentenni accusati di aver partecipato agli scontri di Roma nell’ottobre 2011, che culminarono con l’assalto e l’incendio del blindato dei carabinieri nella zona di Piazza San Giovanni. E per Rosci, il leader Antifà che era stato scarcerato dai domiciliari appena il 21 maggio scorso, dop 32 mesi di detenzione, si sono riaperte le porte del carcere: i carabinieri lo hanno infatti prelevato oggi pomeriggio nella sua abitazione e trasferito al penitenziario di Castrogno dopo la notifica del provvedimento della Suprema Corte. Diventano dunque definitive la condanna a sei anni di reclusione per Rosci, a 5 anni per Mauro Gentile (che è ancora sotto processo per il tentativo di omicidio del carabinieri a bordo del blindato), a 4 anni e 8 mesi per Cristian Quatraccioni di Mosciano Sant’Angelo. Per un quarto teramano, Marco Moscardelli, anch’egli di Mosciano, condannato a 5 anni, la Suprema Corte ha annullato la parte di codanna per la sola devastazione, rinviando il giudizio ad un altro processo di appello.
-
A Campli torna la scherma storica
Nel week end il PalaBorgognoni ospiterà 116 atleti per la seconda edizione del campionato italiano CAMPLI... -
FOTO / A Villa Mosca commemorato il questore Palatucci
Nella ricorrenza della morte a Dachau, nella via che Teramo gli ha dedicato. Medaglia d’oro al... -
Falone Costruzioni, un premio al benessere dell’ambiente di lavoro
L’impresa teramana si aggiudica l’Employer Branding Award (EBA) 2024 tra oltre un centinaio di partecipanti TERAMO –...