Il Comune approva la riduzione del personale per un risparmio di 1 milione di euro all'anno

TERAMO – La Giunta Municipale ha approvato oggi il piano di ristrutturazione e la rimodulazione della struttura dell’ente. La pianta organica viene così ridotta di 112 unità, corrispondenti al 20% del totale: 81 posizioni vacanti e 31 dipendenti che verranno collocati a riposo. Tra queste riduzioni, è compresa una figura dirigenziale. Il numero dei dipendenti in forza si attesta ora pertanto sulle 291 unità e secondo una nota diffusa dal Comune l’operazione consentirà un risparmio di circa un milione di euro all’anno. Il Sindaco Maurizio Brucchi e l’Assessore al Personale Mirella Marchese, sottolineano il primo effetto della decisione, che è quello del risparmio, a regime, di un milione di euro annui. Grazie alla delibera approvata dalla Giunta, si registrerà un miglioramento dell’indice di virtuosità organizzativa, che è dato dal rapporto dirigenti/dipendenti, e dell’indice di virtuosità dimensionale, dato dal rapporto popolazione/numero dipendenti. “E’ una tappa importante quella che abbiamo raggiunto oggi – dichiara il Sindaco – che designa i tratti qualificanti ed il riassetto delle funzioni e delle prestazioni del personale dipendente, per il prossimo futuro”. “Salvaguardando la complessiva funzionalità dell’apparato del Municipio – dichiara l’assessore Marchese – abbiamo attuato una riforma, tra i pochissimi Enti d’Italia, grazie alla quale sono stati collocati a riposo i dipendenti che avevano maturato i requisiti ante Fornero. Dipendenti che andranno in pensione senza subire alcuna decurtazione dall’indennità spettante”. “In tal modo – aggiunge il Sindaco – i già ottimi parametri relativi al personale, diventeranno addirittura eccellenti e tra i migliori d’Italia; basti considerare che il Comune di Teramo gestisce direttamente 6 asili nido, oltre a tutti gli altri servizi a domanda individuale che è chiamato ad assicurare. Tra gli obiettivi raggiunti, evidenzio il giusto riconoscimento del diritto di pensione ai dipendenti comunali cui era stato negato dalla discussa Riforma Fornero e il miglioramento della finanza pubblica locale”.