Gli occupanti dell'ex Oviesse terroristi? Il procuratore: «Non mi riferivo all'eversione»

TERAMO – Gli occupanti dell’ex Oviesse terroristi? Giusto il tempo per l’agenzia Ansa di battere la dichiarazione e apriti cielo, Teramo tora a parlare di quel blitz artistico-insurrezionale del quale è saltato l’esordio processuale per un difetto di notifica e presto tornerà in aula, ma sotto una luce diversa. A fare l’accostamento tra l’episodio e l’eversione il procuratore capo di Teramo, Antonio Guerriero, a margine della firma del protocollo d’intesa tra la Direzione Nazionale Antimafia e le procure abruzzesi in vista del giubileo: quel suo «l’Abruzzo non è immune dal fenomeno del terrorismo eversivo, stiamo per celebrare a Teramo un importante processo a un gruppo che occupò un supermercato…» ha trasformato tutti quelli che al di là della serranda o lungo il corso dinanzi all’ex grande magazzino portarono la propria solidarietà all’iniziativa in terroristi. «Nulla di tutto questo, no inneschiamo polemiche che non hanno motivo di essere – ha seccamente dichiarato il procuratore Guerriero -. Ribadisco che in Abruzzo non dobbiamo sottovalutare il fenomeno eversivo perchè c’è anche nella nostra regione. Ma poi, parlando di proteste di piazza che assumono a volte la forma dell’eclatanza e la grande risonanza mediatica, ho fatto l’esempio della occupazione del supermercato, del quale a breve celebreremo il processo. E d’altronde la contestazione che muoviamo contro gli indagati è chiara e nota». Riabilitazione postuma? «Non ho mai accostato questo episodio all’eversione, di destra o di sinistra o che dir si voglia», ha tranciato Guerriero.