Rapine per finanziare spaccio, assolto il carabiniere teramano

TERAMO- Assolto dalle accuse di concorso in rapina aggravata e favoreggiamento e condannato invece a sei mesi, pena sospesa, per omessa denuncia. Si e’ concluso cosi’, questa mattina,il processo con rito abbreviato a carico di Mario Bongallino, il brigadiere di 53 anni oggi in pensione finito circa un anno fa nella maxi inchiesta del pm Silvia Scanurra su un giro di droga e rapine nel teramano. Inchiesta che a gennaio aveva portato in carcere 13 persone tra italiani e albanesi, mentre il carabiniere era stato invece solo indagato. A chiedere il rito abbreviato, che si e’ svolto davanti al gup Roberto Veneziano, lo stesso Bongallino, difeso dall’avvocato Gianni Falconi. L’inchiesta che aveva visto coinvolto Bongallino è quella a firma del pm Silvia Scamurra, che aveva portato a sgominare una banda composta da albanesi ed italiani dedita, secondo l’accusa, allo spaccio di cocaina ed hashish. Droga che arrivava dal napoletano attraverso dei corrieri per poi essere spacciata in provincia. Ad alcuni degli indagati inoltre, venivano contestate anche delle rapine. Rapine come quella di giugno 2013, dove secondo l’accusa il carabiniere avrebbe guidato l’auto utilizzata per scappare e fatto da palo ad altri due componenti della banda.ß Accuse che oggi sono cadute in aula, con il militare condannato solo per l’omessa denuncia.