TERAMO – La giunta del sindaco Maurizio Brucchi, già disastrata dopo un rimpasto (e mezzo), perde un pezzo: se ne va il regista Marco Chiarini, assessore alla cultura tecnico, quello che sulla carta costituiva la nomina fiduciaria e personale del primo cittadino. E dunque, l’assessore non politico. Il che la dice lunga, fotografia del tentacolismo con cui i gruppi di partito che sostengono Brucchi, avviluppano l’esecutivo e il (non) fare dell’amministrazione. Chiarini ha uno stile soft nella sua dichiarazione di addio, che arriva all’indomani di una manifestazione dalle mille ombre, quella in cui si è tentato di parlare del futuro culturale di questa città, senza però riuscire a tirare una somma. Ma le dimissioni non sono legate al fallimento dei cosiddetti Stati generali della cultura, bensì agli… Stati generali dell’amministrazione della città. Chiarini, appunto con stile soft, senza mai alzare i toni del suo rilievo, lo fa capire chiaramente e con grande stile: qualcosa, anzi forse troppo, non va all’interno del Palazzo di città. Lui, da tecnico, si è sentito schiacciato all’interno di una maggioranza in cui lui si è sentito un marziano, travolto da «un clima e un sistema di abitudini consolidate che mi hanno prosciugato tutte le energie, impegnandomi in incombenze secondarie invece che lasciarmi sviluppare riflessioni e azioni strategiche». I problemi della maggioranza, denunciati e visibili all’esterno della maggioranza, sempre smentiti o ‘ammorbiditi’ dal primo cittadino e che invece adesso l’assessore più lontano dalla politica e quindi più ‘libero’ sottolinea: «Tra tutte mi riferisco all’inconcepibile, per me, situazione di scontri e attacchi interni alla maggioranza che hanno minato periodicamente le mie certezze, il mio modo di intendere il mandato e il rapporto con i colleghi del Consiglio Comunale». Chiarini getta la spugna («Non trovo più le condizioni per proseguire, con la qualità necessaria, a svolgere un compito così importante e complicato»), una spugna che nel caso di Teramo equivale all’asciugamano che vola sul ring quando il pugile va al tappeto. Il sindaco Brucchi alla notizia ha reagito chiamando l’assessore dimissionario per chiedergli di ‘congelare’ la decisione e lo ha invitato a una riflessione i cui esiti li discuteranno assieme tra qualche giorno.
Questo il testo della lettera che l’assessoreha inviato questa mattina alle 8.30 a sindaco e assessori:
Illustre Sindaco, gentili colleghi Assessori,
comunico che, a malincuore, ho deciso rimettere nelle mani del Sindaco il mandato di Assessore alla Cultura. Sapevo che il compito assegnatomi sarebbe stato costellato da numerose difficoltà ma speravo di riuscirle a superare. Non sono un politico, sono un regista, un tecnico che, accettando l’incarico, si è messo al servizio della propria città e per lo stesso motivo sento ora di dover lasciare. Sono amareggiato, ma nonostante il successo degli Stati Generali della Cultura, mi ritrovo nuovamente schiacciato in un meccanismo amministrativo che non facilita il raggiungimento dei miei obiettivi di Assessore e di quelli emersi anche dagli Stati Generali. Non trovo più le condizioni per proseguire, con la qualità necessaria, a svolgere un compito così importante e complicato. Credo, invece, di poter offrire alla cittadinanza un servizio migliore stando fuori da quel sistema di cui ora sono molto critico e deluso, avendo tentato inutilmente di intervenire dal suo stesso interno. Un clima e un sistema di abitudini consolidate che mi hanno prosciugato tutte le energie, impegnandomi in incombenze secondarie invece che lasciarmi sviluppare riflessioni e azioni strategiche. Tra tutte mi riferisco all’inconcepibile, per me, situazione di scontri e attacchi interni alla maggioranza che hanno minato periodicamente le mie certezze, il mio modo di intendere il mandato e il rapporto con i colleghi del Consiglio Comunale. Le polemiche sui giornali sul mio lavoro, i commenti sagaci o critici sui social network sono nulla in confronto a questo, anzi, credo che ne siano una conseguenza. È una scelta dettata dall’amore che ho per la mia città, per il rispetto che ho per i concittadini e per il mio lavoro. Un ringraziamento va a chi ha condiviso con me questo percorso, alle persone e alle associazioni che si sono rivolte in assessorato per avere e offrire suggerimenti, e in generale, a coloro che hanno sostenuto il mio lavoro. Spero che queste mie parole non vengano strumentalizzate per alimentare inutili polemiche alle quali voglio sottrarmi.
Ringraziando per l’attenzione, Marco Chiarini
