Ecco come funzionerà la nuova raccolta mista nelle frazioni con 'porta a porta' e le eco isole con card

TERAMO – L’obiettivo è risparmiare circa 200mila euro all’anno, ma anche far familiarizzare i cittadini con quella tariffa puntale che prima o poi verrà introdotta anche nel sistema impositivo comunale. E’ la rivoluzione del porta a porta che, dopo un primo passaggio ieri sera in maggioranza conoscerà un approfondimento in commissione ambiente, per poi arrivare all’approvazione dell’amministrazione, in tempo perché il nuovo modello di raccolta differenziata possa partire approssimativamente prima della prossima estate. La proposta della Teramo Ambiente, basata sullo studio dei flussi, delle utenze e delle quantità di immondizia conferita, prevede un sistema misto, con la tradizionale, ma ridotta, raccolta a domicilio e un sistema di isole ecologiche con ‘tag’ identificativo: ne sono previste 10 in altrettanti punti strategici delle frazioni dopo aver diviso in due grandi zone il territorio comunale attorno al centro storico, ma il Comune sembra intenzionato a sperimentarne per il momento tre.
 
‘PORTA A PORTA’ RIDOTTO. Gli utenti delle frazioni, domestici e non domestici, continueranno ad avere il proprio mastello o busta per le diverse frazioni del rifiuto, ma cambierà la frequenza del loro ritiro a domicilio. L’organico, ad esempio, verrà ritirato una volta alla settimana, tutte le altre frazioni una volta ogni 15 giorni: sarà così per il secco indifferenziato (abituiamoci a chiamarlo rifiuto urbano residuo, con l’acronimo RUR), la plastica-barattolame, il vetro, la carta e il cartone. soltanto le utenze no domestiche – ristoranti, trattorie, agriturismo – avranno il ritiro settimanale (una volta) e l’organico due volte.
 
LE ISOLE ‘WASTEMAT’. La riduzione dei passaggi sarà possibile perché la TeAm impianterà, su vere e proprie piattaforme, delle casette con aperture davanti e dietro, corrispondenti alle varie tipologie di rifiuto secondo come siamo abituati a differenziarle attualmente. E dunque ci saranno quelle per l’organico, per il secco, vetro, plastica, carta. Il cittadino qui potrà conferire il proprio rifiuto a qualsiasi ora di qualsiasi giorno, senza vincoli cioè. Sono le isole chiamate Wastemat, tecnologiche e in grado di riconoscere l’utente: questo semplificherà ad esempio anche il conferimento dovunque in un’isola. Ovvero non sarà obbligatorio buttare i rifiuti nella casetta della propria zona perché l’accesso sarà identificativo. Questa casette saranno dotate di sanificazione automatica allo svuotamento, avranno segnalatori in remoto del livello di rifiuto presenti in ogni contenitore, saranno videosorvegliati e dotati di pannelli multilingua (ci saranno anche il romeno e l’albanese) per fornire istruzioni.  
 
I 10 SITI ‘SUGGERITI’. Gli operatori avranno due giri di raccolta, che coincidono con le aree in cui è stato suddiviso il territorio comunale delle frazioni, secondo un criterio geografico a sud e a nord. All’interno di queste, sono 10 i siti che i tecnici della Teramo Ambiente hanno individuato per il posizionamento delle ecoisole. Le dieci zone sono: Villa Vomano, Nepezzano-Villa Schiavoni, Villa Ripa-Case Ater-Tordinia, Frondarola-Case Ater, Putignano, Villa Turri, Miano-Sparazzano, Castrogno, Poggiio San Vittorino-Secciola-Cda Zaraca-Cda Castellana, Villa Tofo Sant’Eleuterio.
 
ARRIVA LA ECOCARD. Per accedere alle isole ecologiche e conferire il rifiuto, bisognerà aprirla. Per fare questo ci sono tre ipotesi: dotare gli utenti di una ecocard personalizzata, oppure far utilizzare loro la tessera sanitaria o lo smartphone. Mentre con le prime due basta fare una ‘strisciata’ come il bancomat, con il telefonino si dovrà fare una chiamata al numero dell’isola.
 
TARIFFA PUNTUALE. La finalità di rendere più equa la tariffazione del rifiuto, secondo quanto previsto dal decreto ministeriale 20 aprile 2017, verrà sperimentato con questo sistema. Ricordando che la tariffa puntuale verrà calcolata sulla parte variabile della Tari, quella che riguarda la produzione in kg di rifiuti per nucleo famigliare. Una famiglia che produce più rifiuti, pagherà di più, dunque. Nella sperimentazione di questo sistema misto, in considerazione che gli utenti riceveranno un servizio a metà (la raccolta domiciliare) rispetto agli altri teramani che resteranno con il vecchio ‘porta a porta’, si dovrà valutare un indennizzo, si ipotizza uno sconto del 20-30% sulla Tari.
 
SARA’ PESATO IL ‘SECCO’. I mastelli di casa che conterranno il secco avranno un ‘tag’, un sistema identificativo, che sarà letto da una strumentazione portatile che l’operatore avrà con sè al momento del ritiro. Misurerà il rifiuto indifferenziato (il rifiuto urbano residuo o RUR) in base al volume dunque. Un codice a barre assocerà il quantitativo all’utenza, esattamente con lo stesso meccanismo con cui verrà pesato il rifiuto secco che verrà conferito nell’isola ecologica. Qui un sensore a ultrasuoni misurerà il peso per differenza, dell’immondizia che verrà buttata su quella già presente all’interno della casetta automatizzata.