Processo acqua Gran Sasso: il giudice ammette 12 parti civili. No alle eccezioni, sì al rinvio

TERAMO – Nuova udienza, in tribunale a Teramo, per il processo sull’acqua del Gran Sasso, che vede imputate dieci persone tra vertici di Infn, Strada dei Parchi e Ruzzo Reti, tutte accusate di inquinamento ambientale. Nel corso dell’udienza il giudice Domenico Canosa ha accolto la costituzione di 12 parti civili (sono state escluse solo Adusbef e amministrazione separata di Casale San Nicola) e rigettato tutte le eccezioni sollevate dalla difesa degli imputati.
Il giudice ha però accolto la richiesta di rinvio, presentata sempre dalle difese, dell’apertura dell’istruttoria per consentire a queste ultime la disamina del poderoso materiale documentale di cui la Procura ha chiesto la produzione (pari a 284 documenti suddivisi in sei faldoni e un raccoglitore oltre a supporti informatici). Il processo è stato così rinviato al prossimo 16 marzo. L’inchiesta che ha portato a processo i vertici di Infn, Strada dei Parchi e Ruzzo Reti ha visto sotto la lente d’ingrandimento della procura l’intero sistema Gran Sasso e avrebbe fatto emergere, secondo l’accusa, un permanente pericolo di inquinamento delle acque legato a presunte interferenze tra laboratori, gallerie autostradali e il sistema di captazione delle acque.