Centro storico trasformato in latrina, Teramo Vive lancia la campagna ‘la città non è un wc’

Battaglia per il decoro contro i giovinastri che orinano contro muri e portoni. Invocato il rispetto dell’articolo 726 del codice penale con multe fino a 10.000 euro

TERAMO – Teramo Vive dichiara guerra ai ‘pisciatori seriali’ (e sono tanti soprattutto nelle serate di aperitivo del fine settimana) che scambiano muri e portoni del centro cittadino come bagni. Ecco allora il manifesto con lo slogan ‘La città non è un Wc, Teramo merita rispetto’, attraverso il quale si vuol ricordare anche che esiste il reato previsto dall’articolo 726 del codice penale (“Chiunque in un luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti contrari alla pubblica decenza è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 ad euro 10.000”).

Durante queste feste – scrive l’associazione fa riferimento alla lista civica in consiglio comunale -, si sono amplificati episodi di malcostume che purtroppo patiscono tutti i centri storici italiani. La città diventa una vera e propria latrina, ostaggio di ragazzetti privi di qualsiasi senso civico, di educazione e di rispetto delle basilari regole di convivenza. Teramo Vive, che ha fatto del decoro urbano il suo principale impegno con i cittadini, ora lancia questa campagna per accendere i riflettori su una problematica importante – che dovrebbe coinvolgere in primis le famiglie – che è comunque un reato che prevede sanzioni salatissime”.