Screening nelle scuole: regna l’incertezza su numero di studenti e hub. Stop ai tamponi rapidi per i Comuni

Il calcolo è ancora imprecisato a tre giorni dall’avvio della campagna. Intanto Brucchi ferma la distribuzione attraverso la Protezione Civile per non intaccare le ‘riserve’ dei test

TERAMO – In attesa di conoscere come e dove la popolazione studentesca teramana sarà sottoposta a screening di massa prima di rientrare a scuola dopo lo slittamento della riapertura al 10 gennaio, c’è agitazione tra personale scolastico ma anche tra i sindaci perchè la campagna di tamponi dovrebbe scattare tra due giorni, ovvero venerdì 7 gennaio per concludersi domenica 9.

Ma non si conosce la quantità di tamponi siano necessari, anche se la Regione ha messo a disposizione 80mila test rapidi ed altri 70mila sarebbero pronti nel momento in cui si conosceranno i veri numeri dello screening. I primi cittadini in particolare sono preoccupati perchè non è ancora ben chiaro dove si terranno i test, anche se in provincia di Teramo si parla dei palazzetti dello sport di Teramo e di San Nicolò, ma soprattutto a quale personale si dovrà fare ricorso per effettuarli, stante anche la carenza di medici.

Che la coperta sia corta, lo dimostra anche l’ultima decisione arrivata in ordine di tempo: è la decisione da parte del referente regionale per le vaccinazioni, Maurizio Brucchi, di interrompere la distribuzione dei tamponi antigenici rapidi nella disponibilità della Protezione Civile regionale ai Comuni e agli Enti richiedenti, in attesa di poter compiere una valutazione più precisa della distribuzione alle Asl in base alla popolazione scolastica destinataria dello screening.