“Serie D persa per aspettare la decisione del Consiglio di Stato”. Si riparte dalla Promozione

La Figc costretta ad attendere la decisione del consiglio di Stato ma a quel punto nei calendari dei Dilettanti (Eccellenza compresa) non c’era più spazio. Riconosciuto il ruolo del Comune e per questo viene permessa l’iscrizione al secondo torneo regionale come avvenne nel 2008

TERAMO – Come anticipato ieri, il calcio cittadino ripartirà dal Campionato di Promozione, con il placet della Federazione, la spinta dell’amministrazione comunale e l’impegno del gruppo di teramani che hanno aderito alla Ssd Città di Teramo. Il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, ha sintetizzato così la dura giornata di ieri quando il Teramo ha appreso la decisione federale e visto il baratro dello stop al calcio almeno per un anno: “Ieri mattina ci saremmo svegliati in Terza categoria, ieri siamo andati a dormire in Promozione. Certo non è un risultato di cui andare orgogliosi, ma è pur sempre una conquista, non scontata, che ci permette di continuare a fare calcio. La città, da oggi, si riappropria della sua squadra”.

Nessun errore, nessun ‘pasticcio’, nessun conflitto con altre serie D in zona, soprattutto nessun ritardo, anzi: l’iniziativa del sindaco di mettersi alla ricerca di una nuova compagine societaria in grado di garantire continuità e di presentarsi alla Figc per chiedere di iscriversi alla Serie D o all’Eccellenza (cosa che ad esempio non si è verificata a Campobasso), è stata riconosciuta come meritoria dalla stessa Federazione. Il problema è stato soltanto uno: la ‘vecchia’ società, insistendo in una battaglia persa già alla Covisoc, al Consiglio Federale e al Tar, ricorrendo al Consiglio di Stato ha fatto dilatare i tempi di una decisione conclusiva che ha chiuso la strada alla nuova: come recita il comunicato della Figc, erano al quel punto scaduti i termini per iscrizione, gironi e calendari.

Lo ha spiegato l’avvocato Gebbia, presidente della Commissione comunale: la vecchia società Ciaccia-Iachini, privata della licenza nazionale di Serie C, nel proprio ricorso aveva chiesto, in via subordinata, anche l’accreditamento al diritto di partecipare alla Serie D. La Federazione ha spiegato che, senza poter sapere se assegnare alla Ss Teramo Calcio srl o alla nuova Ssd Città di Teramo il titolo a partecipare alla prossima stagione tra i Dilettanti, ha dovuto attendere l’esito finale della procedura dinanzi alla magistratura ordinaria. A questo va aggiunta anche quella nota polemica sull’irrigidimento degli organi di amministrazione del calcio rispetto a una strategia ‘irriducibile’ del Teramo, con il ricorso al Consiglio di Stato, dove ha riportato l’ennesima bocciatura della condotta gestionale della vecchia Teramo Calcio.

La Figc ha però reso merito agli sforzi del Comune e della Ssd Città di Teramo, e d’accordo con il Comitato regionale, ha lasciato aperta la porta della Promozione. Dalla quale si ripartirà come avvenne nel 2008 con il Real Teramo.

Il sindaco ha tenuto dunque a ribadire come l’iniziativa del bando e le interlocuzioni avviate con la Federazione già dallo scorso 19 luglio, hanno permesso non solo questo esito, ma anche la possibilità di individuare questa nuova società, che ha ringraziato, senza la quale nulla sarebbe stato possibile adesso, nemmeno pensare a mettere su una squadra per la Promozione: “Nessun errore di procedura o non correttezza delle interpretazioni delle norme federali – ha detto D’Alberto -: abbiamo cercato di anticipare i tempi per consegnare al primo momento utile, che non poteva essere che il 26 agosto visto il ricorso al Consiglio di Stato, la presentazione di un soggetto che garantisse la prosecuzione del calcio a Teramo. Questa attività ha avuto riscontro, è stata premiata di fatto, anche se si tratta di un contentino e non c’è da essere orgogliosi per quanto accaduto, dalla Figc che ha comunque aperto a questa possibilità della Promozione, passaggio per nulla scontato“.

Il lavoro istituzionale finisce qui – ha concluso D’Alberto – la palla adesso passa alla nuova società, che è nata per fortuna per permettere ciò, per ripartire con un progetto reso possibile solo dall’attività svolta dal 19 luglio in poi: altrimenti adesso saremmo a zero“.
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