Teramo e Chieti, fronte comune sul Tpl: “Il nuovo modello di gestione ci penalizza”

Riunione congiunta degli assessori delegati Maranella e Rispoli con gli uffici tecnici: “Superare la disparità con L’Aquila e Pescara”

TERAMO – La polemica a distanza tra il consigliere regionale Dino Pepe e il Governo Marsilio che ha bocciato la risoluzione Pd sull’istituzione del biglietto unico per il trasporto pubblico in provincia di Teramo, è soltanto la punta dell’iceberg sulle modifiche che riguarderanno a breve l’organizzazione del trasporto pubblico regionale. Su questo aspetto ieri le amministrazioni comunali di Teramo e Chieti, riunite con il personale degli uffici tecnici e i rispettivi assessori con deleghe ai trasporti, Martina Maranella e Stefano Rispoli, hanno affrontato il tema delle modalità di gestione.

Sul tavolo c’è il previsto passaggio dalla concessione al contratto di servizio. Questo secondo le amministrazioni civiche di Teramo e Chieti – che scontano tra l’altro ancora il ritardo negli adeguamenti dei contributi per i chilometraggi urbani – suonerà come una penalizzazione per i rispettivi territori. A cominciare dal differente rapporto contrattuale di gestione esistente tra i Comuni di Pescara e L’Aquila, dove a gestire il servizio di trasporto pubblico sono, rispettivamente la Tua e l’Ama. La natura giuridica di queste due aziende, interamente pubblica la Tua, e società in house quella aquilana, facilita l’adozione di un Piano economico finanziario, rispetto a quanto accadrebbe nel Teramano e nel Chietino dove il trasporto pubblico viene gestito attraverso rapporti con aziende private.

Abbiamo affrontato la questione nell’ambito di un’interlocuzione già in essere da tempo tra le due amministrazioni comunali – hanno sottolineato gli assessori Maranella e Rispoli –. La questione del trasporto pubblico parte da lontano e ancora oggi ci troviamo ad evidenziare una disparità oggettiva di trattamento da parte della Regione che penalizza i nostri territori rispetto a quelli di Pescara e L’Aquila“.

E’ necessario un incontro, che i due amministratori chiedono con un urgenza alla Regione: “Crediamo sia ora di colmare questa disparità e per questo, anche alla luce delle problematiche insite nel passaggio dalla concessione al contratto di servizio, bisogna affrontare le diverse problematiche. Questo al fine di garantire alle nostre comunità il pieno diritto alla mobilità che oggi, per responsabilità non ascrivibili ai due Comuni, non viene compiutamente salvaguardato“.