Robin Hood: “Le quota pagate dai fungaioli finiscono altrove”

Pasquale Di Ferdinando dell’associazione consumatori denuncia l’arbitrio della Regine Abruzzo che ha dirottato le somme su attività diverse da quelle previste in origine

TERAMO – Maglia nera alla Regione Abruzzo per aver ‘dirottato’ i fondi raccolti con la raccolta dei funghi ad altre attività. E’ quella assegnata dalla’associazione consumatori Robin Hood Abruzzo. La normativa sulla raccolta dei funghi epigei spontanei, infatti – nata sulla spinta delle associazioni di categoria nel 2006 -, attività che ha oltre 100mila appassionati in Abruzzo, prevede tra le altre cose un contributo per il funzionamento del sistema: i versamenti sono introitati dalle Province e destinati alle iniziative di miglioramento e difesa dell’ambiente nonché al finanziamento di corsi di formazione ed informazione in materia micologica.

«Le Province – sostiene il presidente di Robin Hood, Pasquale Di Ferdinando – rilasciano tesserini dove è possibile identificare il raccoglitore e gli adempimenti di legge. In piena pandemia la Regione Abruzzo, cancella i tesserini, i versamenti vanno nelle casse della Regione, che non ha di conseguenza nessun costo di gestione, modifica l’articolo 23 e fa confluire i soldi nel capitolo denominato “contributi per danni causati dalla fauna selvatica“.

Occorre porre nell’immediato una correzione a tale incresciosa situazione – conclude Robin Hood -, ripristinando le finalità originarie e lavorare da subito per una legge che superi anche le numerose gabelle locali garantendo, così come avviene in altre regioni, un ristoro ai territori ed una semplificazione per chi va per boschi.