TeAm e MoTe verso la società unica: c’è l’ok di soci e sindaci

Le due assemblee hanno detto sì. Si spiana la strada verso un futuro gestionale in ambito provinciale dei rifiuti urbani e non solo. Carapollo diventerà ‘cittadella dell’economia circolare’

TERAMO – Teramo Ambiente e MoTe diventeranno un’azienda unica. E questo nell’ottica di una proposizione quale ente gestore dei rifiuti nel sub ambito teramano, secondo il modello fissato dall’Agir, può costituire un formidabile trampolino di lancio. D’altronde era nei progetti, nella visione d’insieme che il comune di Teramo a guida D’Alberto aveva programmato per la municipalizzata dell’igiene ambientale quando avviò il percorso per la trasformazione in house.

Da ieri questo progetto è più concreto: le due assemblee dei soci (nel caso del MoTe è composta dai sindaci del 21 comuni che fanno parte della Spa), hanno contestualmente deliberato l’avvio del progetto di aggregazione delle due società che operano nel settore dell’igiene urbana e dell’ambiente. 

Giunge così ad una svolta – recita la nota congiunta diffusa dalle due società – il percorso di unificazione avviato nel corso degli ultimi mesi che si pone l’obiettivo di creare un unico soggetto economico che diventi riferimento all’interno del sub ambito provinciale, in attuazione e come riferimento del modello organizzativo e gestionale previsto dall’Agir, l’agenzia regionale”.

«Proseguiamo – ha detto il presidente di Teramo Ambiente, Sergio Saccomandi – sulla traccia di quanto già avviato con la sottoscrizione dell’accordo quadro con il Mo.Te, su un profilo di completa sintonia. L’aggregazione tra le due realtà economiche permetterà una efficace economia di scala, tale da produrre un importante risultato in termini di costi e benefici».

«Ringrazio i sindaci e tutti i delegati che hanno partecipato all’assemblea per la fiducia accordataci all’unanimità – dice l’amministratore unico di Mo.Te., Nicola Salini – e per aver condiviso questo percorso che auspichiamo porterà a un efficientamento dei servizi, nell’ottica della transizione ecologica, a cui sarà connesso, inevitabilmente, anche un beneficio per i cittadini dei territori, perlopiù, dell’entroterra teramano».

«Si tratta di una scelta – ha commentato il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto – che conferma l’indirizzo affidatoci dal consiglio comunale e che dimostra l’alta visione dei sindaci dell’ambito teramano, che hanno recepito l’importanza della strada intrapresa, in cui il Comune di Teramo riveste il ruolo di guida. L’aggregazione di TeAm e MoTe consentirà di investire in modo strategico sul sistema impiantistico di Carapollo, con la realizzazione del biodigestore e della piattaforma per i rifiuti indifferenziati, con l’obiettivo di implementare una vera e propria cittadella dell’economia circolare, il progetto a cui la nostra amministrazione, come riferimento di area vasta, anche grazie ai fondi del PNRR sulla transizione ecologica, lavora già dal primo mandato – ha concluso il primo cittadino -».