Piano Asl, Di Giosia: “Il Comune dica dove fare il nuovo ospedale”

Il direttore generale, alla presenza dell’assessore regionale Verì, ha esposto le linee programmatiche di mandato. Sulla nuova struttura i soldi ci sono, bisogna accelerare

TERAMO – Il direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia ha illustrato oggi alla stampa le linee programmatiche che guideranno la sua azione amministrativa nei prossimi quattro anni in una conferenza stampa a cui ha partecipato l’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì. L’assessore ha commentato la conferma del direttore generale come basata non solo su criteri di continuità e sulla valutazione positiva dei risultati raggiunti nel triennio precedente, ma anche sul programma per il futuro che si basa su alcuni capisaldi come l’abbattimento delle liste di attesa e il potenziamento della sanità territoriale. “In questi anni – ha sottolineato l’assessore – ho dato un grande sostegno a questa Asl, con l’aumento del fondi sanitario e nella rete ospedaliera recentemente approvata dal Ministero”.

Non può non essere un punto focale del programma dei prossimi anni, la realizzazione del nuovo ospedale: secondo Di Giosia la Asl dovrà porre in essere tutte le attività necessarie per la realizzazione del nuovo ospedale, indispensabile per migliorare l’offerta sanitaria e renderla adeguata alla medicina del futuro. E’ necessario stringere i tempi, i fondi ci sono, il direttore generale ha chiaramente detto che si attende che il consiglio comunale di Teramo dia indicazioni sul sito dove realizzarlo. Ecco gli altri punti programmatici esposti da Maurizio Di Giosia.

Nuova rete sanitaria: sono stati mantenuti specifici reparti specialistici come la neurochirugia,  le emergenze cardiologiche e la Chirurgia toracica nonché una Uos intensiva neonatale. al Mazzini di Teramo. La Radiologia interventistica e la Radiologia sono entrambe Uoc. Il Mazzini ha funzioni di presidio hub per le reti regionali tempo-dipendenti inerenti alle emergenze cardiologiche estese.

Medicina territoriale: la Asl sta attuando quanto previsto dal Dm 77, realizzando un nuovo modello di medicina territoriale che vedrà attivati, entro il 2026, 3 Centrali Operative Territoriali (Cot), 8 Case di Comunità e 3 Ospedali di comunità. I lavori delle Cot sono stati consegnati, l’ultimazione è prevista entro marzo 2024. Sempre per quanto riguarda il territorio, la Asl ha attuato un programma sperimentale Agicot, per l’assistenza degli anziani fragili.

Digitalizzazione sanitaria: con i fondi Pnrr si sta procedendo all’ammodernamento del parco tecnologico e digitale. In questo ultimo ambito, fra l’altro, nei quattro presidi sarà adottata la cartella clinica elettronica regionale, così come sarà realizzato un archivio multimediale regionale per memorizzare e condividere nel primo caso i documenti digitali e dati dei pazienti, nel secondo le immagini cliniche.

Personale: l’azienda proseguirà nella sua azione di potenziamento del personale, sebbene per alcune specialistiche sia difficile reperire, nel panorama nazionale, i medici (ad esempio anestesisti, medici d’urgenza e pediatri). Si svolgeranno a breve i concorsi per direttore di Uoc di Anestesia e rianimazione e di Cardiologia.

Riduzione della mobilità passiva: la mobilità passiva extra regionale nel 2022 si è ridotta di 4 milioni di euro rispetto al 2019, con l’interruzione del trend di crescita. La mobilità attiva nel 2022 rispetto al 2021 è aumentata di 600mila euro (valore delle prestazioni) per i pazienti intra regione e 550mila per i pazienti extra regione. Tutto questo grazie a una serie di misure che saranno confermate anche per l’immediato futuro come la diversificazione dell’attività chirurgica (le patologie minori come ernie, colecisti e varici agli arti inferiori) vengono eseguite negli ospedali spoke o come l’incremento dell’attività chirurgica con sedute operatorie dedicate alle specialistiche con maggiore lista di attesa.

Liste di attesa: Il problema è comune a livello nazionale, causato dalla crescente domanda di prestazioni ambulatoriali per effetto del cosiddetto consumismo sanitario e della medicina difensiva. La Asl di Teramo nel periodo 2018-2022 ha registrato un aumento della domanda pari al 25% circa. Nel 2022, tra le sole prestazioni monitorate, la domanda è stata di 290mila prestazioni a fronte delle 271mila del 2021. La Asl ha messo in campo tutte le migliori risorse finanziarie e tecniche disponibili. Fra queste: istituzione di un servizio recall che permette di recuperare circa 6.500 prestazioni all’anno, potenziamento delle dotazioni diagnostico-strumentali, esecuzione pressoché integrale del Piano operativo di recupero 2022 finanziato dal ministero, rispetto al quale l’Asl di Teramo ha conseguito  in ambito regionale la massima capacità di spesa delle risorse (90%), attivazione dei percorsi di tutela previsti dal Piano regionale sul governo delle liste di attesa, che hanno consentito di acquistare prestazioni di diagnostica per immagini da operatori privati accreditati. Altre misure sono in corso di attuazione, eccone alcune: attivazione a regime dell’Alpi aziendale, cioè l’acquisto di prestazioni dai medici Asl e da mettere a disposizione del Cup, acquisto dal privato accreditato e anche da privati autorizzati di  prestazioni gravemente carenti.

Bilancio: con i fondi del Pnrr non ci sarà un incremento strutturato del fondo sanitario. I prossimi anni saranno dedicati alla strutturazione di meccanismi di pianificazione, programmazione e valutazione della performance e di controllo della spesa. A margine è il caso di ricordare che l’azienda ha garantito la sostenibilità economica al netto delle spese Covid, nel pieno rispetto degli obiettivi posti dalla Regione. Ha inoltre ottenuto dalla Regione il riequilibrio dei fondi, che oggi, a causa dell’aumento vertiginoso dei prezzi, dei rincari energetici, degli adeguamenti Istat, dovranno essere incrementati, al fine di garantire l’attuale e il nuovo assetto organizzativo al quale tenderà l’azienda.  

Così come nei precedenti tre anni, tutte le attività che porremo in essere nei prossimi quattro, sono il frutto di un lavoro di squadra – ha concluso Di Giosia -. La collaborazione di tutti, a diversi livelli e con diverse funzioni, ha reso possibile migliorare la qualità delle prestazioni fornite da questa Asl. Continueremo su questa strada, una strada che ci porta sempre più vicini alle esigenze del cittadino”.