Addio a Stanchieri, l’assessore Dc che votò con Pannella per stare con la gente

A lungo delegato all’anagrafe e al commercio negli anni ’80-’90, fu imprenditore edile di successo, presidente del Teramo calcio e Cavaliere del lavoro. E’ morto a 85 anni. Funerali domani a San nicolò

TERAMO – Ha combattuto come un leone fino alla fine, com’era nel suo carattere e com’è stato nella sua vita lunga 85 anni, che gli ha riservato enormi soddisfazioni, grandi ascese ma anche dolorose cadute. Quintino Stanchieri, Cavaliere del lavoro, ex imprenditore ed ex amministratore comunale, se n’è andato dopo una lunga malattia che nel tempo lo aveva reso completamente invalido.

A lungo assessore all’anagrafe e allo stato civile dell’allora giunta monocolore Democrazia Cristiana, di cui era uno degli esponenti di spicco, Stanchieri nonostante i limiti della sua istruzione interrotta troppo presto da giovanissimo, era riuscito a scalare la montagna dell’economia cittadina, affermandosi tra gli imprenditori del settore delle costruzioni stradali in particolare, sfruttando come tanti altri suoi colleghi il boom economico degli anni ’70 e ’80, quando la ICS – così si chiama la sua allora floridissima impresa -, era un’azienda strutturata e solida che dava lavoro a tanta gente.

Stanchieri era nato il 14 maggio 1938 ed aveva fatto di San Nicolò la sua ‘contea’ di riferimento, ampio bacino elettorale che lo portò al consiglio comunale di Teramo la prima volta nel 1980. Non fu un consigliere qualsiasi, perchè il suo peso politico all’interno alla Dc lo fece diventare subito assessore. Lo fu anche nelle due consiliature successive, quando gestì, oltre alle deleghe all’anagrafe e allo stato civile, elettorale, leva, pensioni e toponomastica, anche quelle al commercio, industria, agricoltura e sviluppo economico. La sua notorietà cittadina lo portò anche a far parte della ‘Teramo gestioni e partecipazioni’, società creata ad hoc per catalizzare le forze economiche della città attorno alla Teramo calcio in difficoltà e in questo fase Stanchieri divenne prima vice e poi presidente del Teramo per 5 mesi, dal 3 novembre 1988 al 30 marzo 1989.

Anni d’oro per l’impresa e l’immagine di Stanchieri, che resterà famoso per i suoi coloriti interventi in consiglio comunale (dove c’era un ‘parterre de roi’ costituito dai vari Pannella, Bettini, Turone, Mazzitti, Scuccimarra, solo per citarne alcuni) e per la sua pressa di posizione, nella seduta del 6 dicembre 1990 quando si discuteva della localizzazione della nuova discarica comunale nella frazione La Torre a Poggio Cono: Stanchieri espresse pubblicamente il suo disaccordo con il resto della maggioranza e votò con l’opposizione, con Pannella, contro quella destinazione. Con il senno di poi, a discarica ‘tombata’, quella sua contrarietà ha acquistato molto più valore di verità.

Con il passare degli anni, la forza imprenditoriale, la crisi, investimenti sbagliati, minarono alle fondamenta l’azienda dell’ex assessore comunale che si avviò al fallimento, coinvolgendo l’ex imprenditore in una vicenda giudiziari di cui, a distanza di anni, ne è stato chiamato a pagarne le conseguenze con una procedura giudiziaria che ne ha fatto un ‘martire’: la giustizia avrebbe voluto che scontasse in carcere la condanna, nonostante avesse 81 anni e un’invalidità totale. Dopo qualche giorno di carcere e un movimento di opinione e solidarietà a suo favore, ottenne quello che era giusto e tornò nella sua abitazione nel quartiere della Stazione. Con lui se ne va sicuramente uno dei personaggi di spicco della comunità cittadina, che può rendergli l’ultimo saluto nella camera ardente allestita all’ospedale civile di Teramo.

I funerali si terranno domani, martedì 26 marzo, alle ore 15 presso la Chiesa Parrocchiale di San Francesco d’Assisi a San Nicolò.

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