A Casa del Popolo si parla di esperienze e realtà del carcere

Oggi in via Nazario Sauro un reading teatrale sulla condizione detentiva e la presentazione del libro di Kalica su ergastolo e 41-bis in Italia

TERAMO – “Per conoscere la reale natura del castigo, bisogna entrare in carcere, come è capitato a me di ritrovarmi all’età di ventun anni in una sezione di Alta Sicurezza. Così, scopri di giocare a briscola con persone che sono entrate in carcere prima che tu nascessi e continuano a rimanerci senza mai avere un’ora di permesso premio, e ti raccontano di ergastolani che sono usciti dal carcere solo da morti. Sono storie che testimoniano l’esistenza di un ergastolo pensato per annientare i nemici, mentre i loro figli crescono e invecchiano nell’inutile attesa di vedere il proprio genitore varcare la porta di casa”. 

Il dibattito sul sistema carcerario italiano riemerge ciclicamente di fronte alle quotidiane sconcertanti notizie di tortura e abusi contro i detenuti, specialmente quelli più vulnerabili, quali minori o psicologicamente fragili. Ben lungi dal rieducare e reintegrare i detenuti, le carceri invece li spingono verso un baratro di disumanizzazione. La retorica politica, che enfatizza pene esemplari e misure punitive più severe, alimenta questo circolo vizioso anziché risolverlo.

Per questo, oggi dalle 17:30 appuntamento alla Casa del Popolo, in via Nazario Sauro a Teramo, per continuare a tenere viva l’attenzione sulla situazione delle carceri italiane e restituire dignità e voce a tutte quelle esistenze che ogni giorno vengono deliberatamente umiliate negli istituti penitenziari. E’ in programma il reading teatrale ‘Detenuti a cielo aperto’ di Paola Francesca Iozzi: uno sguardo prezioso e toccante tra le paure, violenze e ingiustizie che è costretto a vivere non solo di chi è detenuto, ma anche chi, dietro le sbarre, ha un famigliare o un amico/a.

A seguire, insieme all’autore Elton Kalica, presentazione de ‘La morte di pena viva. Ergastolo, 41 bis e diritto penale del nemico’, un originale e lucidissimo studio sul ‘carcere duro’ in Italia, istituzione in cui oggi trovano compimento e sintesi quarant’anni di scienza repressiva.

Leave a Comment