TERAMO – Sul "caso Vicentini" è necessario fare chiarezza, cominciando dal mostrare tutti i dati sulla mobilità passiva. Lo sostengono le Associazioni Il Popolo di Teramo, Teramo 3.0 e Teramo Cambia, in un documento unitario in cui accusano la Asl di Teramo di scarsa trasparenza nel motivare perchè Urologia del Mazzini non è più ricompresa nella convenzione con l’Università dell’Aquila. «Una ASL che si rispetti – scrivono – deve essere pronta ad allegare tutti i dati e i documenti che dimostrino senza margini di dubbio che le decisioni adottate siano inoppugnabili. Deve, ad esempio, distinguere i dati della mobilità passiva urologica di Teramo (ammesso che ci siano) da quelli della mobilità passiva urologica di Giulianova e di Atri, tanto per cominciare. Deve fornire i risultati di soddisfazione dei pazienti e le percentuali degli interventi con i relativi buoni esiti. Deve motivare le strategie adottate ed esplicitare i percorsi logici seguiti». In assenza di tutto ciò, «si fertilizza il terreno del dubbio e del sospetto di chi, non potendo valutare i documenti, ha buon gioco nel paventare omissioni, reticenze, giochi oscuri, vendette e tutta la sentina dei vizi umani». Le Associazioni Il Popolo di Teramo, Teramo 3.0 e Teramo Cambia, annunciano la propria adesione ad ogni manifestazione di protesta nei confronti della direzione aziendale, «almeno fino a quando ogni dubbio in merito non sia stato ragionevolmente sciolto».
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