TERAMO – Torna in campo il Comitato contro la discarica La Torre, alla vigilia della ricorrenza dei 10 anni dal crollo dell’impianto di raccolta dell’immondizia alle porte del capoluogo. Lo fa attraverso il suo storico rappresentante, Francesco Di Diomede, che accusa l’amministrazione comunale di «essere dormiente» sulle criticità della gestione del fine-vita della discarica: «Tutto il biogas prodotto dalla discarica viene disperso nell’aria che respiriamo poiché l’impianto non funziona da sempre e buona parte dei rifiuti continuano a rimanere scoperti consentendo l’aumento di produzione di percolato». Il Comitato fa i conti in tasca al Comune che dal 2009, anno di insediamento dell’amministrazione Brucchi, ha speso 4 milioni di euro per lo smaltimento del percolato e «oltre il 50 per cento di questa somma è stata sborsata per smaltire l’acqua piovana che si è infiltrata tra i rifiuti a causa dei lavori non fatti». A questi soldi vanno aggiunti i 3,3 milioni che il Comune ha calcolato nello studio di fattibilità per la sistemazione definitiva della discarica. Di Diomede chiede al sindaco Brucchi «di trovare al più presto questi fondi, così tutti i cittadini Teramani potranno risparmiare e noi che abitiamo nelle vicinanze della discarica dopo tanti anni potremmo stare anche un po’ più tranquilli».
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