TERAMO – Il vescovo della Diocesi di Teramo-Atri, Michele Seccia ha smentito le "ricorrenti voci" su un suo trasferimento precisando che «al momento non esistono disposizioni in tal senso». In una nota diffusa al ritorno dai lavori dell’assemblea della Conferenza Episcopale Italiana, il Vescovo ha spiegato di essere «quotidianamente impegnato nell’attività pastorale e nella cura della Diocesi, nonchè nella ricerca di soluzioni per riattivare le numerose chiese terremotate, al fine di restituirle alla loro funzione religiosa e sociale». Il rincorrersi delle voci di trasferimento, secondo monsignor Seccia, «va letto alla luce di un fenomeno per il quale, quando un vescovo lascia per raggiunti limiti di età (come nel caso dell’arcivescovo Domenico D’Ambrosio, vescovo di Lecce) è normale che si facciano ipotesi e supposizioni sul futuro successore con nomi possibili o auspicabili» e in questo caso, data la sua origine pugliese il suo none «è stato accostato al futuro successore di monsignor D’Ambrosio».
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