Crisi della pesca: arrivano le prime risposte

TERAMO – L’introduzione della cassa integrazione, uno stanziamento per il “fermo temporaneo di emergenza” dal Governo e un contributo “de minimis”, previsto, dalla Regione Abruzzo sono le prime risposte ai problemi strutturali del comparto pesca analizzati nel corso di un consiglio provinciale straordinario a Martinsicuro. Le prime due novità, informa una nota, sono contenute in un decreto legge, di cui ha dato notizia ieri sera il presidente del Consiglio, Ugo Nori che prevede oltre ad uno stanziamento da 35 milioni di euro per finanziare un fermo temporaneo di emergenza, anche l’estensione al settore pesca della “Cassa integrazione straordinaria” già in vigore per l’agricoltura. Un provvedimento più volte richiesto dalle organizzazioni professionali a cui si aggiungeranno ulteriori risorse, per 60 milioni di euro – si legge nella nota del Ministero – che l’Unione Europea avrebbe destinato a interventi specifici a sostegno di questo settore. Impegni importanti ma non sufficienti, almeno a sentire i numerosi rappresentanti delle marinerie – Abruzzo Pesca, Federcoopesca, Agci Pesca, Federpesca, Cogevo – che denunciano una filiera troppo lunga e diseconomica per i pescatori e una concorrenza sleale da parte delle marinerie straniere che pescano di frodo nell’Adriatico. Rispetto alle questioni contingenti, una prima risposta l’ha data l’assessore regionale alle Attività produttive, Marco Verticelli. Nei giorni scorsi, infatti,  è stato bandito un avviso pubblico per la concessione di contributi “de minimis” ad armatori e marittimi a compenso del periodo di sciopero del periodo di giugno”. Tra le decisioni votate all’unanimità figurano l’impegno del presidente della Provincia, Ernino DAgostino ad accelerare, di concerto con la Regione,  il processo di costituzione del Distretto Agroalimentare e  ad avviare una fase di concertazione tra Governo e associazioni di categoria per concordare le priorità d’intervento nella ripartizione delle risorse europee. Inoltre saranno avanzate alla Commissione europea competente le istanze rivolte ad ottenere un regime dell’Iva agevolata sul pescato.