«Dimettermi? Per farmi andar via devono ammazzarmi»

TERAMO – A Primaditutto (Teleponte, Dorotea Mazzetta) l’assessore Venturoni si difende, attacca, recrimina, propone, scherza, minaccia e piange. Nel corso della trasmissione mattutina infatti, Lanfranco Venturoni, che ha spiegato di non essere ancora stato raggiunto da alcun avviso di garanzia, anche se è noto che è accusato di corruzione aggravata, ha ricostruito i termini della vicenda giudiziaria che da 48 ore lo vede coinvolto. "Adesso ho capito quale è l’equivoco – ha detto – hanno intercettato una mia conversazione con Bertolaso. io facevo pressione e insistevo sui tempi per la riapertura. Ma era per l’ospedale dell’Aquila, non per la sede della Asl". Ha proclamato ancora la propria estraneità ai fatti, l’assessore, che ha detto anche che non si dimetterà proprio perchè "tutto questo è fatto per togliermi di torno e quindi non me ne andrò". Ma è andato oltre:"Per farmi andare via devono ammazzarmi… A proposito, io non ho intenzione di suicidarmi, quindi se mi trovano morto…." ha avvisato, ridendo, rivolto alla conduttrice. All’esame della propria situazione ("sono fatti terribili, io sono uno tosto ma questa è una cosa che ti può fare stare male fisicamente, anche. Mi scagioneranno sicro, perchè non ho fatto niente, ma chi mi ridarà quello che ho perso"?) Venturoni ha anche mescolato alcune considerazioni su come la magistratura consideri la classe politica di per se’ corrotta e si creino dunque rallentamenti che diventano lungaggini, ricerche di trasparenza che diventano sprechi di denaro per fermare preventivamente il reato che, si da per scontato, verrà commesso. Intanto, durante l’intervista, arrivavano e venivano mandati in onda sms (tutti di solidarietà) indirizzati a Venturoni. Lui, a un certo punto, ha voluto allora raccontare di ieri. Di quando è arrivato a Pescara, in assessorato e lì, per strada, come ogni mattina, c’era un gruppo di dipendenti di Villa Pini. "Non solo – ha detto Venturoni – ieri c’era pure il Gabibbo. Io ho pensato: ah…adesso senti questi come mi strillano che sono un ladro"! Poi l’assessore alla sanità, quel "ruvido" (come lui stesso si è definito proprio stamattina) ha tentato di raccontare la fine della storia e cioè che i dipendenti di Vlila Pini l’hanno applaudito e gli hanno chiesto di non mollare e non se ne sono andati sino a che lui, poi, non è sceso a salutarli. Voleva raccontarlo, Venturoni. C’ha provato più volte. Ma non ci è riuscito. Si è commosso, ha più volte cercato di schiarire la voce, poi le lacrime scivolavano, le ha asciugate finchè ha potuto. Poi non ha retto più all’emozione e senza tante storie si è alzato di scatto, ha dato le spalle alla telecamera, ha stretto senza parlare la mano alla conduttrice e se ne è andato. Senza una parola. Cioè, veramente, soffocate dalle lacrime ma riconoscibili due parole sono uscite. Erano una promessa:"Andrò avanti".
L’inchiesta: interrogato in carcere l’ex assessore Mileti
«Mileti ha parlato, ha per così dire collaborato, come ogni buon cittadino e persona integerrima
che non ha nulla da nascondere, al di là del fatto che talvolta nelle espressioni verbali, soprattutto telefoniche, si lascia andare a qualche battuta o qualche motto di spirito. Ma è una
persona assolutamente integerrima come Claudio D’Alesio, del resto". Lo ha detto il legale del’ex assessore regionale di Forza Italia, Giuseppe Cichella, a proposito dell’interrogatorio
a cui è stato sottoposto oggi il suo assistito. L’avvocato ha ribadito che al centro della vicenda vi è una "manovra di natura lobbistica, senza nulla di illecito" e non vi è alcun giro di soldi. "Non c’è – ha sottolineato – il passaggio nemmeno di 50 centesimi di euro da una parte all’altra". "I miei assistiti – ha proseguito Cichella – hanno assolutamente la coscienza a posto e sono in ansia di sapere quali saranno i passaggi procedurali anche per poter iniziare a contrastare quei novelli Girolamo Savonarola che si cominciano a vedere in televisione, da ultimo su quella splendida trasmissione su La7 di ieri sera. Affronteremo – ha concluso – a suo tempo tutte queste vicende». «Dopo questo interrogatorio secondo me la situazione è evidentissima: o escono i fatti di corruzione, o escono quelli che stanno dentro". Lo ha detto al
termine dell’interrogatorio dell’ex assessore regionale di Forza Italia, Italo Mileti, il suo legale, Giuseppe Cichella, che assiste anche l’altro arrestato nell’inchiesta, Claudio D’Alesio. «Non ci sono fatti di corruzione – ha sottolineato Cichella – nessuno ne ha mai parlato, e non si adombra nemmeno". L’avvocato ha riferito di essere pronto a ricorrere anche al tribunale del riesame e alla Corte di Cassazione se i suoi Mileti e D’Alesio non dovessero essere scarcerati. Iin tarda mattina poi, il pubblico ministero titolare dell’indagine Gennaro Varone ha espresso
parere favorevole agli arresti domiciliari sia per Mileti che per Claudio D’Alesio. Secondo l’accusa pur rimanendo immutato il quadro indiziario, si sono affievolite le esigenze cautelari. Ora spetta al Gip Luca De Ninis la decisione finale.
Sulla vicenda prende posizione anche Paolucci (Pd): «Venturoni non deve dimettersi» A margine della conferenza stampa  dei Giovani Democratici, il segretario regionale del partito
Democratico Silvio Paolucci non ha potuto non soffermarsi brevemente sull’ultima inchiesta che ha riguardato la ricostruzione post-terremoto a l’Aquila e il coinvolgimento come indagato dell’attuale assessore alla sanità Lanfranco Venturoni: "Ieri come oggi per noi e per me personalmente vale la presunzione di innocenza. Noi siamo garantisti, ma chiediamo alla magistratura di chiudere le varie inchieste che negli anni sono state aperte. Si era parlato di montagne di prove, ma ora queste prove dove sono? Mi pare che si vada troppo a rilento e
questo non è un bene. La magistratura a cui va tutto il nostro rispetto, deve però fare in fretta". Sulle paventate (da alcuni) dimissioni dell’assessore venturoni, Paolucci è di avviso contrario, ma puntualizza: "Venturoni è innocente fino a prova contraria. Per questo noi
non chiediamo le dimissioni dell’assessore, ma chiediamo a Venturoni di venire alla Regione a fare proposte serie sulla sanità. Ci sono problemi gravi e urgenti come il riordino e la
riorganizazzione della rete sanitaria regionale, il piano di rientro dal debito sanitario, oltre ai ticket, senza parlare della situazione di Villa Pini che √® lungi dall’essere risolta".