Precari della Provincia: Catarra rompe il tavolo delle trattative con i sindacati

TERAMO – “Gravissimo, incomprensibile e scorretto: un comportamento che equivale ad una unilaterale rottura del tavolo delle trattative”. Le dichiarazioni diffuse dai rappresentanti sindacali della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil in merito alla costituzione di una società in house da parte della Provincia, hanno suscitato la reazione “indignata” del presidente della Provincia, Valter Catarra. “Non è ammissibile che dopo un incontro concluso anche con un loro eplicito assenso all’ipotesi di costituzione di una società strumentale con l’accordo di rinviare ad un successivo appuntamento gli approfondimenti sulle tipologie di servizi da affidare,  le organizzazioni sindacali rilascino alla stampa dichiarazioni fondate su una profonda distorsione dei fatti e della normativa vigente – ha dichiatao Catarra che ha aggiunto- “E’ inaccettabile che i sindacati facciano scaturire da una iniziativa che nasce dall’obiettivo prioritario della valorizzazione del ruolo “pubblico” dei servizi,  fantasiose ipotesi di  “privatizzazione”, condite anche da misteriose insinuazioni sui settori che sarebbero esternalizzati”. Al centro della riunione tenuta venerdì scorso con i sindacati c’erano i problemi connessi al personale a tempo determinato (Por e Cococo) impegnato in diversi settori dell’ente; “personale ‘ereditato’ dalle precedenti amministrazioni – si legge in una nota della Provincia – e sulla cui possibilità di assunzione a tempo indeterminato esistono precise limitazioni legislative e di bilancio” La promessa di stabilizzazione fatta dalla Giunta D’Agostino, per il presidente Catarra “era illusoria” e di questo sarebbero ne sarebbero stati a conoscenza anche i sindacaiti
“Vorrei sottolineare che mentre noi ci interessiamo innanzitutto dei servizi ai cittadini e della sorte dei precari – continua il Presidente – i sindacati hanno esplicitamente sostenuto la irrealizzabile stabilizzazione di una parte di questi ultimi, lasciando in secondo piano soprattutto i Cococo”.E sulla costituzione della società in house, Catarra precisa che si tratta di una operazione da fare nell’ambito di un Piano di razionalizzazione delle partecipazioni societarie attivate dalle precedenti amministrazioni, “in alcuni casi insostenibili” secondo il presidente.  Secondo la normativa, inoltre,  la costituzione di una società strumentale sarebbe equiparata “ad un servizio stesso dell’ente”. “ll suo obiettivo primario sarebbe quello di migliorare i servizi attraverso un utilizzo ottimale delle risorse e rappresenterebbe l’unica strada possibile per continuare a garantire gli attuali livelli occupazionali – ha dichiarato infine Catarra –  In assenza di un dialogo basato sulla correttezza, e a questo proposito mi aspetto un chiarimento da parte dei dirigenti provinciali del sindacato,  riteniamo inutile ed improduttivo continuare ad offrire la nostra aperta disponibilità”: