TERAMO – Contro la disciplina delle manifestazioni, stabilita dal prefetto per limitare che queste sfocino in azioni di violenza in centro storico, si sono schierati oggi, insieme, i partiti del centrosinistra teramano (Pd, Sel, Idv,Prc) ma anche associazioni e movimenti (Teramo Nostra, Confesercenti, Società civile, Legambiente, Fiom Cgil) preoccupati da un’ordinanza che ritengono limiti “tout court” il diritto più ampio di lavoratori, studenti e altre categorie svantaggiate di portare in piazza le loro istanze. “E’ un’ordinanza illegittima – per il consigliere Manola Di Pasquale – perché non ‘limita’ il diritto a manifestare ma lo esclude”. Per l’avvocato teramano le restrizioni non si giustificano con il recepimento, motivato da Soldà, del decreto del Ministero dell’Interno sulla sicurezza e che farebbe riferimento ai grandi centri urbani (“non è il caso di Teramo) e che prevede la concertazione di questo provvedimento con associazioni, partiti e sindacati. Per il Pd, che chiede l’apertura di un tavolo di coordinamento che disciplini la materia, il prefetto avrebbe dovuto percorrere una strada diversa dallo stabilire regole generali e uguali per tutti, cioè quella di una valutazione fatta caso per caso. “E’ un atto di imperio che porta a una esasperazione degli animi – per Siriano Cordoni dell’Idv – è un’ordinanza che va ad esacerbare un clima di tensione che non fa bene alla città”. Analoga la posizione di Giovanni Ungaro di Sinistra e Libertà secondo il quale il prefetto avrebbe dovuto mettere in campo strumenti diversi per esercitare il diritto a manifestare “trasversale alle forze politiche”. Preoccupato anche il segretario della Fiom Cgil, Giampiero Dozzi, per “lo sbocco democratico delle numerosissime vertenze dei lavoratori teramani”. “Casi come la Bentel – ha dichiarato Dozzi –si sono risolti anche grazie a 21 giorni di sciopero che hanno evitato la perdita di 160 posti di lavoro". Parla infine di “immagine lesa del capoluogo” Antonio Topitti di Confesercenti mentre Teramo Nostra chiede parallelamente il diritto a manifestare. “Vogliamo la possibilità di inneggiare alla Costituzione lungo Corso San Giorgio – dice Sandro Melarangelo – la stessa Costituzione calpestata dal sindaco e dal prefetto”. Adesso i gruppi di centrosinistra, dopo il volantinaggio allestito lungo le vie del centro storico con il testo dell’ordinanza prefettizia, chiedono di concertare i contenuti con le parti sociali e si dichiarano pronti ad andare avanti nella battaglia. “La violenza va condannata e non ha colore politico. Ma il diritto a manifestare va tutelato. Siamo pronti a rivolgerci direttamente al ministro Maroni – annuncia il segretario provinciale del Pd, Robert Verrocchio – chiederemo a lui di pronunciarsi sulla compatibilità dell’ordinanza con le direttive del Ministero”.
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