La polizia scopre 20 case d'appuntamento: 6 arresti, 35 indagati

TERAMO – Sei persone arrestate su ordinanza di custodia cautelare (uno di loro è tuttora irreperibile), altre nove in flagranza di reato durante gliultimi mesi, 35 indagati e ben 20 case d’appuntamento individuate tra Alba Adriatica e Martinsicuro. E’ l’operazione "Red lantern" della squadra mobile della questura di Teramo diretta dal vicequestore Gennaro Capasso, che ha eseguito la scorsa notte i cinque arresti disposti dal giudice per le indagini preliminari Giovanni de Rensis e richiesti dal pubblico ministero Irene Scordamaglia. L’indagine, complessa e articolata, era scattata nel novembre dello scorso anno e ha permesso di far luce su una quasi perfetta organizzazione cinese che gestiva la prostituzione lungo la costa vibratiana, a partire da un call-center dove i clienti, tutti italiani, potevano rivolgersi per prenotare gli appuntamenti con le ragazze cinesi: la loro richiesta veniva smistata a secondo delle disponibilità e dell’agenda della prostitute, in 20 diversi appartamenti a disposizione dell’organizzazione, affittati da connazionali compiacenti, che ricevevano compensi variabili tra i mille e i duemila euro per questo. Le prostitute – ne sono state identificate una trentina, quasi tutte clandestine in Italia – dovevano rimettere all’organizzazione il 60 per cento degli incassi, partendo dai 50 euro di una prestazione sessuale. Una parte dei proventi veniva trasferita in Cina attraverso bonifici effettuati con passaporti di persone diverse e per piccoli importi, al fine di eludere i controlli fiscali. I cinque arrestati (Xiaolan Chen, 38 anni, Jinshuang Hu, 23 anni, Renquan Pei, 36 anni, Ting Peng, 29 anni, Yunxia Fang, 28, mentre C.M., è attualmente ricercato), sono accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, oltre che in alcuni casi di favoreggiamento alla permanenza in Italia di clandestini.