Pdl, Tancredi: "Tanti buoni esempi, comunicati male"

TERAMO – "Facciamo tanto e bene, ma lo comunichiamo poco". Così il senatore Paolo Tancredi analizza la situazione interna al Pdl alla vigilia del coordinamento provinciale convocato per questa sera e chiamato a riflettere su una serie di questioni: la ricognizione sugli enti e la rappresentanza al loro interno, l’Ater e la Asl, e la situazione del Ruzzo, il punto sulle alleanze ("che non ci sono") e l’analisi della situazione politica alla vigilia delle elezioni. A preoccupare il segretario provinciale del partito è un’assenza di comuncazione al suo interno, soprattutto per quel che riguarda la Regione, portata alla ribalta delle cronache nazionali come esempio di "buone pratiche". "Abbiamo dimostrato di essere virtuosi in numerosi campi, dai bilanci della sanità, ai tagli ai costi della politica, nei trasporti, ma lo abbiamo comunicato male, tanto che Chiodi viene ospitato a "Porta a porta", dai microfoni di Sky, ma qui in Abruzzo non ce lo diciamo, e quel che è peggio è che non parliamo nemmeno tra di noi". Il coordinamento convocato dal senatore servirà dunque a riprendere le fila del dialogo e a fare il punto su questioni "in sospeso". Ad esempio quella della direzione generale del Ruzzo e dell’azzeramento del Cda, caldeggiato anche da alcuni sindaci del Pdl scontenti dell mancata rappresentanza in Cda della Vibrata, dopo l’abbandono di Claudio Strozzieri. "Per il momento non contiamo di ripristinare la direzione generale – ha dichiarato Tancredi – il presidente Vittorio Scuteri si è detto disponibile ad assuere le competenze tecniche e organizzative di questa figura e andremo avant qualche mese con questa sperimentazione. A inizio anno vedremo se continuare o meno in questa direzione. Sulla Vibrata c’è il problema di rappresentantza sottolineato con forza da alcuni sindaci con i quali stiamo dialogando per ricompattarci sull’azzeramento del Cda chiesto da centro-sinistra". E l’Università? E’ un riflessione che si è posta all’interno del partito? "E’ un presidio importante ma dove la politica c’entra poco, anche perchè è bene che si tenga lontana dalle battaglie per le poltrone dei professori. In questo modo si mette a rischio l’Università stessa che rimanda segnali di debolezza".