TERAMO – I carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Teramo sono tornati un’altra volta all’ospedale Mazzini di Teramo, stavolta indirizzati verso il reparto di neurologia: nel laboratorio dove si eseguono le elettromiografie, hanno trovato al lavoro una dottoressa che non risulta essere una dipendente della Asl. Un caso clamoroso, spiegato con la necessità di sostituire il responsabile dell’Unità operativa, Antonino Uncini. La dottoressa stava lavorando agli esami diagnostici come, sembra, facesse ogni lunedì pomeriggio dallo scorso mese di settembre, non avendone la titolarità. Cioè, era lì come se quella fosse un’azienda sanitaria privata e non un laboratorio pubblico, dove ovviamente per svolgere il proprio lavoro è necessario avere una assunzione. Un medico sconosciuto alla Asl che lavora per quella Asl: il magistrato Davide Rosati ha così aperto un nuovo fascicolo d’indagine, il sesto riguardante l’Azienda sanitaria teramana, con l’ipotesi di abuso d’ufficio e truffa. I carabinieri hanno acquisito tutta la documentazione delle attività diagnostiche eseguite in quel laboratorio nelle ultime settimane, così come hanno ascoltato alcuni dipendenti del reparto per assumere sommarie informazioni su quanto accade nella struttura ospedaliera.
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