Ferrero convince Rosci a sospendere lo sciopero della fame

TERAMO – Gli eletti del nuovo parlamento nelle liste di Rifondazione comunista e quelli presenti all’interno della lista Rivoluzione Civile con Ingroia, si impegneranno nel farsi promotori di iniziative tese all’abolizione del Codice Rocco. E’ l’impegno che lo stesso segretario nazionale di Rifondazione, Paolo Ferrero, ha preso con Davide Rosci, uno dei 5 giovani teramani condannati per l’assalto al blindato a Roma, convincendolo a sospendere lo sciopero della fame. Mentre il segretario provinciale di Prc, Marco Palermo, annuncia per domani la presenza a Teramo del consigliere regionale Maurizio Acerbo per presentare le iniziative contro il codice Rocco, lo stesso Rosci ha inviato una lettera dagli arresti domiciliari per spiegare perchè ha deciso di interrompere la sua protesta. Ecco il testo integrale della missiva.
 
«Nonostante questi ultimi giorni siano stati i più duri della mia vita, posso dire che la mia protesta estrema non è stata vana, anzi. Grazie all’interessamento del Consigliere Regionale Acerbo e del Segretario Regionale Fars del PRC, la mia richiesta è arrivata fino a Roma. Infatti so che ne hanno discusso ieri con il Segretario Ferrero nella Direzione Nazionale del Partito di Rifondazione Comunista. Paolo Ferrero e il responsabile giustizia Giovanni Russo Spena hanno confermato l’impegno di Rifondazione Comunista e dei parlamentari che riuscirà a eleggere nella prossima legislatura su questi obiettivi.
Il segretario ha assunto l’impegno di proporre a tutte le forze che partecipano a Rivoluzione Civile di far propria la proposta di abolire la legge di devastazione e saccheggio datata anno 1930 e gli altri residui dell’ordinamento penale fascista come già indicato anche nella “lettera” a Ingroia sottoscritta da Haidi Giuliani, dalla madre di Federico Aldovrandi e tanti rappresentanti di associazioni impegnate su questi temi.
E’un grande passo in avanti che mi avvicina all’obbiettivo preposto e per questo motivo comunico che sospenderò per circa venti giorni lo sciopero della fame e della sete, per far sì che la cosa venga formalizzata.
Qualora tale impegno cadrà nel vuoto, mio malgrado, riprenderò immediatamente questo sciopero.
Purtroppo ad oggi non sono in grado di sapere se la battaglia per cancellare una legge repressiva e fascista andrà a buon fine, dato che neanche vi è la sicurezza che Rivoluzione Civile entri in parlamento, ma posso già ritenermi soddisfatto del fatto che se ne discuta all’interno di uno schieramento nazionale che si presenterà alle prossime elezioni. Questo è un risultato notevole!
Allo stesso tempo non posso nascondere il mio piacere nell’aver visto, oggi come ieri, i partiti comunisti prendere posizione mentre sono costretto, con rammarico, a notare il silenzio assordante della sinistra radical chic davanti ad una battaglia civile, antifascista e di sinistra!
Sono parole forti, lo sò, ma penso che non basti presenziare il 25 aprile alle commemorazioni per dire di credere in certi valori, a volte bisogna fare come i partigiani, bisogna parteggiare e non restare indifferenti solo per meri calcoli elettorali; il fascismo purtroppo non è stato sconfitto, e la mia sentenza è la riprova, esso risiede ancora nelle istituzioni e si fagocita di repressione, oggi contro i lavoratori in lotta e domani contro gli studenti in piazza, e pertanto và combattuto a tutto campo prima che rialzi la testa e si riannidi nella mente delle persone.
Grazie di cuore a Voi tutte/i.
L’unica battaglia che ho perso è stata quella che ho avuto paura di combattere. Ernesto Che Guevara».
Davide Rosci