«Perché Brucchi ha rinunciato al Consiglio tributario?»

TERAMO – Brucchi sigla un accordo con la Guardia di Finanza per il contrasto all’evasione fiscale ma sopprime il Consiglio tributario, l’organo interno all’Ente istituito con una delibera consiliare per “dialogare” con la con l’Agenzia delle Entrate proprio al fine di partecipare agli accertamenti tributari. Una contraddizione, secondo il Pd, che viene messa in luce dal capogruppo Giovanni Cavallari. «Questo organismo – afferma – era stato istituito a costo zero per il Comune, con la possibilità di incamerare l’intero gettito derivante dalla partecipazione all’attività di accertamento dei tributi erariali. Il Pd ha sempre sostenuto la nascita di questo organismo, ritenendo che il contrasto al triste fenomeno dell’evasione fiscale fosse questione prioritaria, soprattutto in un periodo di magra per le casse comunali, sempre più erose da continui tagli, Brucchi, al contrario, si sveglia solo ora». Cavallari chiede quindi il perché dell’eliminazione dell’organismo che avrebbe potuto fruttare all’Ente entrate derivanti dal recupero delle imposte, delle sanzioni e degli interessi che sarebbero spettati al Comune per la sua collaborazione nelle attività di accertamento fiscale da parte del Governo. «Perché dunque – conclude Cavallari – eliminare un organismo che, senza costare un soldo, avrebbe potuto svolgere un’attività fondamentale per il Comune? Perché alle numerose interrogazioni che il PD ha posto sull’argomento, il Sindaco non ha mai dato risposta?Se oggi il Pd teramano può certamente rallegrarsi del nuovo accordo del Comune con la Guardia di Finanza, non può invece fare a meno di chiedersi se, per lunghi anni, in chi governa questa città non sia prevalsa, purtroppo, la logica dell’accettazione del fenomeno evasivo ed elusivo, perpetrato negli anni dal centro-destra, anche attraverso l’approvazione di ripetuti condoni fiscali».