Banca di Teramo, i numeri sfidano la crisi

TERAMO – E’ soddisfatto del suo primo anno di presidenza della Banca di Teramo, Cristiano Artoni. Lo dice attraverso i numeri del bilancio 2012 che sono utili in questo momento storico della vita dell’Istituto, per presentare la lista che concorre al rinnovo del Consiglio di amministrazione della Bcc locale. I numeri danno una banca in risalita rispetto ai mesi precedenti e fa segnare ‘solo’ 1,29 milioni di euro di perdita di esercizio che, rapportata alla reddivitá, si avvicina a poco più di mezzo milione: è il risultato di una forte politica di accantonamenti come hanno sottolineato anche Carmine Tancredi e Fernando De Flaviis, avviata lo scorso anno con le cessioni pro-soluto delle sofferenze. La parola d’ordine continua ad essere "presidiare i crediti attivi" e l’obiettivo chiaro: "La banca sta correndo verso una buona curva di redditivitá – ha spiegato Tancredi, in qualitá dipresidente  del Comitato esecutivo -. Contiamo di raggiungere il pareggio nel prossimo bilancio e di registrare redditivitá positiva nel 2014". Tutto questo contraendo sì i costi, ma senza penalizzare il personale: "Non ci sono esuberi e non ci saranno licenziamenti, anzi puntiamo su un grosso progetto di formazione – ha aggiunto il presidente Cristiano Artoni -".

Il bilancio. Ammonta a 84 milioni di euro la raccolta diretta, mentre gli impieghi toccano 146 milioni con una flessione del 4% sul 2011 per effetto delle rettifiche effettuate sui crediti ‘deteriorati’, dove le sofferenze nette sono di 9,62 mln. E’in aumento del 33% il portafoglio titoli di proprietà, con 44 mln, mentre il margine di interese è di 6 mln (meno 1,8% per la contrazione delo spread tra attivi e passivi); il margine di intermediazione è di 8,18 mln di euro e questo costituisce il miglior risultato dalla costituzione della Banca; scendono del 2,81%, cioè a 6,17 mln, i costi operativi (il cost/incoming è del 77,44%, miglior risultato degli ultimi 4 anni). La redditività complessiva ammonta a meno 500mila euro..