I focolarini d'Abruzzo si danno appuntamento alla "Marianopoli"

TERAMO – Si svolgerà dal 25 al 28 Aprile a Montesilvano, all’Hotel Adriatico, la Mariapoli 2013, l’annuale appuntamento degli aderenti e simpatizzanti del Movimento dei Focolari, fondato da Chiara Lubich, appartenenti alle comunità dell’Abruzzo e del Molise. Più di 600 persone tra ddulti, giovani, bambini e interi nuclei famigliari, sono previste per l’appuntamento che ha per filo conduttore “il prissimo”. Titolo dell’edizione infatti, è: “L’altro da me un altro me” quale “amore al fratello”, il quale sarà sviluppato nelle diverse dimensioni della vita: la famiglia (il venerdì), la vita sociale (il sabato) e l’ecumenismo (domenica mattina). La dimensione ecumenica prevede la presenza della Comunità inslamica abruzzese, con la quale è in atto una consolidata esperienza di incontri, nel corso dei quali si stanno costruendo percorsi di fraternità universale. Il programma che si svolge in sala è rivolto a tutti gli adulti e ai giovani, mentre i ragazzi e i bambini svolgeranno lo stesso tema, ma con metodi e strumenti e tempi più consoni alla loro età. Esso comprende relazioni, proiezioni video, racconti di vita vissuta, incontri di gruppo, momenti di socialità (spettacoli, giochi, ecc) e celebrazioni eucaristiche. Tra i relatori, sarà presente la nota sociologa brasiliana Vera Araujo che sarà intervistata su alcuni aspetti riguardanti “azioni ed esperienze sul territorio”, in ordine al tema della Mariapoli. Che cosa è una Mariapoli? La Mariapoli è un’esperienza di convivenza di persone (in forma residenziale): le più varie, legate fra loro dall’amore reciproco che fa scoprire e sperimentare la fraternità universale. Un impegno a comporre una città fondata sulla fraternità universale come legge, una sorta di bozzetto di come potrebbe essere il mondo (dalla famiglia alla scuola, al lavoro, alla politica, all’economia, allo sport, ecc.) se tutte le azioni fossero ispirate all’amore reciproco. Una esperienza nata nel dopoguerra, quando stentavano a rimarginarsi tra i popoli europei le ferite inferte dal secondo conflitto mondiale.