TERAMO – Vessato da una società di recupero crediti, si rivolge ai Carabinieir. E’ quanto accaduto ad un teramano, che, dopo averle provate tutte, rivolgendosi anche ad un’associazione di consumatori e avviando la procedura di conciliazione con la compagnia telefonica tramite il Corecom, ha deciso di rivolgersi alle autorità. Neanche questo però è servito: l’utente, infatti, rassicurato da una telefonata che i Carabinieri hanno fatto al “molestatore”, pensava di cavarsela facilmente con un fax chiarificatore, invece dopo due giorni è stato di nuovo contattato dalla stessa società, ma da una persona diversa. Questo episodio, secondo il presidente dell’associazione dei consumatori “Robin Hood”, Pasquale Di Ferdinando, che ha segnalato il caso, è un segnale tangibile della situazione economica disastrosa in cui viviamo «con una caduta verso il basso delle tutele dei cittadini e dei più deboli, con atteggiamenti aggressivi da parte degli operatori che chiamano ripetutamente anche per somme non dovute. Le società spesso utilizzano operatori stranieri, che non comprendono bene la nostra lingua e a volte richiedono persino somme dovute dalla società all’utente. Ci sono anche studi legali che utilizzano call center e posta massiva in deroga ai disposti dell’Autorità per la garanzia e la protezione dei dati e al loro codice etico. In violazione ai disposti delle Autorità per la comunicazione e per l’energia vengono fatte richieste durante la fase conciliativa e addirittura si arriva al paradosso che il giorno dopo la scadenza viene richiesto il pagamento di una fattura per il tramite di società di recupero, non è arrivata al consumatore. Il tutto con aggravi di costo per il sistema per gli utenti».
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