Jason ucciso dai genitori: carcere a vita al padre, 25 anni alla madre

MACERATA – A uccidere il piccolo Jason fu il papà, sotto gli occhi complici della mamma, perchè stufi del suo piano a dirotto. E per quel delitto dovranno pagare il conto con la giustizia: con l’ergastolo e l’isolamento diurno per tre mesi Denny Pruscino, e con 25 anni di carcere Katia Reginella, originaria di Sant’Omero. Lo hanno deciso i giudici della corte d’assise di Macerata che oggi hanno chiuso un difficile e complessa istruttoria dibattimentale con la sentenza di primo grado contro i genitori accusati di omicidio volontario, aggravato dai futili motivi e dal vincolo di parentela, oltre che del reato di distruzione di cadavere. Alla donna, difesa dall’avvocato teramano Vincenzo Di Nanna, i giudici hanno concesso le attenuanti generiche e non hanno riconosciuto l’aggravante dei motivi futili e abietti. Il corpicino del neonato non è mai stato ritrovato. Secondo la Procura di Ascoli, Jason sarebbe stato ammazzato in uno scatto di rabbia, perché piangeva troppo, da Pruscino. Katia Reginella è ritenuta corresponsabile del delitto perchè non avrebbe fatto nulla per impedirlo e avrebbe poi aiutato il giovane marito a disfarsi del corpicino. Jason sarebbe stato infilato forse ancora vivo in un sacco, e poi gettato in un cassonetto della spazzatura poco lontano dall’abitazione di famiglia, nella frazione Piane di Morro di Ascoli Piceno. Diverse volte le versioni rese dai due agli inquirenti sono cambiate fino alle accuse reciproche. L’ex coppia ha altri due figli, da tempo affidati dal tribunale dei minorenni di Ancona a famiglie diverse perché prima di Jason sono rimasti vittime di incidenti domestici ed hanno riportato gravi handicap fisici e danni alla salute.