L'UniTe tra le 40 migliori università d'Italia

TERAMO – L’Università di Teramo passa dal 55esimo al 38esimo posto nel report annuale del Sole 24 Ore sulla qualità degli atenei italiani (61 statali e 16 non statali) pubblicato oggi. Ben 17 le posizioni guadagnate rispetto all’anno scorso con un punteggio complessivo pari a 45 raggiunto su 12 indicatori, 9 per la didattica e 3 per la ricerca. Tra gli atenei statali, in Abruzzo Teramo fa meglio di Chieti-Pescara (30esima), mentre resta davanti e di molto rispetto a L’Aquila relegata al 53esimo gradino. Il dato più confortante è quello sul gradimento della didattica da parte degli studenti teramani: 3° posto con un punteggio di 8,23 dietro a Piemonte Orientale e Viterbo Tuscia. Decisamente buona anche l’attrattività dell’ateneo teramano che raggiunge il 28esimo gradino con il 21,3% di studenti iscritti ma provenienti da fuori Regione. L’UniTe si piazza tra i primi 30 atenei statali anche per la mobilità all’estero (26esima), il tasso di borsisti (29esimo posto con oltre l’87% di percettori sugli idonei, su questo parametro L’Aquila è settima in Italia) e soprattutto la “sostenibilità” con un più che lusinghiero 15esimo gradino grazie ad una media di 12,4 docenti per corso attivato. “Sono soddisfatto di questo miglioramento e spero che quest’università cresca fino ad entrare nei primi 30 atenei l’anno prossimo – ha commentato questa mattina la classifica il rettore Luciano D’Amico – ottimo è il risultato sul gradimento, effetto del “patto con lo studente” e della rivoluzione che stiamo portando avanti nella didattica”. Sempre sul fronte della didattica, i dati peggiori sono quelli sugli stage (48esima con una percentuale di 1,4 crediti acquisiti attraverso stage); la dispersione, 53esima con 188 abbandoni al secondo anno su 932 immatricolati e solo il 79,8% di prosecuzioni, e l’occupazione: solo il 37,1% dei laureati teramani trova infatti lavoro a un anno dal titolo. L’UniTe però è tra le peggiori in Italia anche su un importante indicatore della ricerca come la qualità dei dottorati che la vede scendere al 45esimo posto con un punteggio di 0,80 e dunque inferiore al valore “neutro” che è pari a 1.