Dodo Di Sabatino: «E' il segnale del declino di una città»

TERAMO – La reazione non si fa attendere da parte di chi è rimasto fuori e non solo da un assessorato. Dodo Di Sabatino Martina non ha remore: «L’unica lista davvero centrista e democratica di tutta la coalizione che ha sostenuto Brucchi – ha detto l’ex vicesindaco – è stata umiliata e oltraggiata, soltanto sulla base di posizioni arroccate sui valori numerici della campagna elettorale. Se questo è l’inizio del governo Brucchi, è il segnale evidente del declino di una città». Fino a una settimana fa compagni di ballottaggio e di progettualità, poi? «Si è voluto spostare l’attenzione degli accordi politici su una presunta spaccatura interna alla lista – aggiunge Di Sabatino Martina – dove l’unico consigliere eletto ha avuto un atteggiamento non costruttivo e su questa base ha ‘lucrato’ il Nuovo Centro Destra per piazzare il suo ulteriore assessorato, il tutto con l’avallo di Paolo Gatti. La realtà è che questa giunta è il frutto di un accordo tra due gruppi di potere, con gli altri che stanno a guardare. Io non ho accettato posizioni diverse dall’ingresso in giunta con le stesse attribuzioni della passata consiliatura, perchè la presidenza del consiglio è un contentino che non mi permette di fare politica». Di Sabatino ha le idee chiare anche sul suo futuro: «L’ingresso in giunta sarebbe stato utile per dare rappresentanza anche alle frazioni verso Villa Vomano, degnamente rappresentate da Alessando Di Berardino, primo dei non eletti della nostra lista – ha detto Di Sabatino -. Comunque io continuerò a rapprsentare la sobrietà, il rigore e la legalità con un gudizio più sereno e più ‘terzo’, visto il trattamento. La bocciatura è anche per quei cittadini che avevano apprezzato il lavoro che avevamo svolto finora: adesso per me comincia un nuovo percorso».