Banca Tercas, Robin Hood torna a chiedere la conciliazione per gli azionisti

L’associazione dei consumatori Robin Hood rilancia la proposta della conciliazione con la banca Tercas ad una settimana dall’acquisizione dell’istituto di corso San Giorgio da parte della Popolare di Bari. La bozza del protocollo d’intesa stilato da Robin Hood e consegnato il 21 luglio scorso al gruppo dirigente, in sintesi consente ai risparmiatori, dopo aver presentato un reclamo scritto alla banca attraverso o con l’assistenza di un’associazione dei consumatori, di far attivare la commissione di conciliazione che in 60 giorni dovrebbe arrivare ad una soluzione condivisa tra le parti. La bozza, informa oggi il presidente di Robin Hood Pasquale Di Ferdinando, “è stata trasmessa in questi giorni a tutte le altre associazioni dei consumatori”. L’associazione ricorda poi le diverse posizioni degli azionisti “traditi” dalla Tercas, per cui invita “i singoli, le associazioni, i legali e i commercialisti a contattare la propria sede in via Flajani dopo il 17 agosto per accelerare le procedure e fissare appuntamenti”. Intanto, sempre sul fronte della difesa dei consumatori in materia bancaria, Robin Hood registra un “successo processuale” legato alla famigerata vendita dei bonds argentini. Il giudice di pace di Lanciano ha dato infatti ragione ad una pensionata, R.M.R. assistita dall’avvocato Gianni Falconi per conto dell’associazione, consentendole di recuperare l’investimento e gli interessi nella causa contro l’ex Popolare di Lanciano e Sulmona, oggi Bper. Il giudice ha infatti dichiarato la sussistenza della responsabilità precontrattuale della banca per violazione degli obblighi informativi previsti dalla legge per cui: “dalla tipologia e quantità degli investimenti in precedenza compiuti e dall’importanza delle informazioni che sono state taciute all’investitore”, debba ritenersi che quest’ultimo, “se posto in condizioni di conoscere l’effettiva situazione dei bond argentini o, comunque, senza l’interferenza del comportamento carente o negligente della Banca, avrebbe orientato la sua determinazione in maniera difforme”. Il giudice ha dunque deciso la risoluzione e il risarcimento del danno per responsabilità precontrattuale, ritenendo che quest’ultima vada estesa anche “alle ipotesi di avvenuta conclusione del contratto”. “Leazioni nei confronti dei soggetti interessati alla vicenda Tercas saranno molteplici e diversificate”, chiude Di Ferdinando tornando alla vicenda ‘teramana’, “riteniamo tra l’altro che nella relazione del Commissario ci siano inesattezze e incongruenze che hanno portato danno ai piccoli azionisti e che approfondiremo in questi giorni”. Nel merito della relazione del Commissario e sulla sua azione l’associazione ritiene presenti alcune inesattezze e incongruenze che hanno portato nocumento ai piccoli azionisti., saranno oggetto di studio e di approfondimento