Gli ingegneri a D'Alfonso: "Tariffe inaccettabili, pronti a ricorsi"

TERAMO – "Chiediamo al presidente D’Alfonso un incontro urgente perché queste percentuali sono inaccettabili, le parcelle per i professionisti in Abruzzo si ridurrebbero anche del 70% e questo è contro le leggi che fissano tariffe minime di riferimento". Così il presidente nazionale dell’Ordine degli Ingegneri, Armando Zambrano, sulla delibera della Giunta regionale d’Abruzzo del 5 settembre 2014 in cui vengono imposti tetti massimi, pari al 2,5% del finanziamento complessivo, per le spese tecniche di progettazione di opere pubbliche come ristrutturazione di edifici scolastici, rifacimenti dei sistemi idrici e fognari, realizzazione di impianti sportivi. Conferenza stampa, oggi all’Aquila, insieme al presidente della Federazione regionale, Agreppino Valente, e al presidente dell’Ordine della provincia dell’Aquila, Elio Masciovecchio. I tre hanno minacciato un ricorso al Tar: "Siamo pronti, se non ci saranno passi indietro, alla battaglia legale". "Anche perché – ha aggiunto il presidente nazionale – con queste percentuali è impossibile fare un progetto di qualità. E questo alla fine farà lievitare i costi, perché senza buona progettazione si apre la strada a varianti in corso d’opera, si creano le premesse della realizzazione di opere pubbliche fatte male, a cattedrali del deserto, perché, per esempio, non sono stati ben calcolati in fase di progettazione i costi di gestione e manutenzione". "Invitiamo la Regione a rispettare la legge – ha aggiunto Valente – non vogliamo arrivare ai tribunali. Con queste percentuali i progetti i Comuni dovranno farli fare internamente ai loro tecnici, se ne hanno uno a disposizione, cosa che non accade per i piccoli enti. E questo non potrà certo garantire la qualità della progettazione". "È inaccettabile – ha concluso Masciovecchio – che si chiedano sacrifici di questa portata alla nostra categoria professionale, mentre lo stesso non accade per i dirigenti regionali, delle Asl, della burocrazia regionale, che incidono non poco sulla spesa pubblica"."Apprendiamo, e purtroppo lo constatiamo quotidianamente, come lei persevera nei tentativi di rimettere indietro le lancette dell’orologio di circa venti anni. La categoria professionale che le scrive non accetta e non accettera’ mai il tentativo intimidatorio e riduttivo messo in atto nei confronti del mondo dei professionisti". Inizia cosi’ òa dura lettera aperta inviata al presidente della Regione Luciano D’Alfonso e sottoscritta congiuntamente dal Consiglio nazionale ingegneri, dalla Federazione ordini ingegneri Abruzzo, e dagli Ordini degli ingegneri di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo. "Pensavamo che certe abitudini fossero ormai superate con il perfezionarsi di un quadro legislativo chiaro, trasparente e valido per tutte le amministrazioni; ricordiamo, infatti, alla perfezione i tempi in cui ogni amministratore aveva i suoi tecnici di fiducia con incarichi ‘a vita’. Non vorremmo ricrederci e abbiamo impiegato tempo per scriverle queste brevi note solo per rispetto istituzionale, e per avvisarla – e’ scitto nella lettera aperta – che al di la’ delle sue argomentazioni i nostri diritti verranno comunque salvaguardati dagli organi competenti e nelle sedi opportune".