Consiglio regionale: niente da fare, la maggioranza non c'è, la seduta salta

L’AQUILA – Dopo l’apertura avvenuta alle 23.45, i lavori del Consiglio regionale sono stati subito sospesi per mancanza del numero legale. Hanno risposto alla votazione solo 15 Consiglieri di maggioranza. La conferenza dei Capigruppo, presieduta da Giuseppe Di Pangrazio, ha deliberato di riunire il Consiglio regionale nella prima data utile prevista dopo la pausa estiva. In precedenza, la seduta era stata sospesa, e poi sciolta, per il mancato numero legale in Aula. Mentre, giovedì 13 agosto, come già programmato, alle ore 10, si riunirà la Commissione di Vigilanza per affrontare il tema dell’inquinamento del fiume Pescara e il relativo divieto di balneazione sul litorale pescarese. A seguire, alle ore 11, si riunirà la Prima Commissione Bilancio per completare l’esame della riforma delle competenze delle Province, che era uno degli argomenti tra i più scottanti in programma per ieri, basti pensare che solo su questo argomento il M5S aveva presentato ben 450 emendamenti. Ma che cosa è realmente accaduto ieri? Perché per tutta la giornata (dalle 11 alle 23.30) si è cercato invano di trovare una maggioranza per garantire i lavori? L’interesse pare fosse almeno quello di approvare bilancio e riordino delle Province. Il dato certo, è quello noto: la defezione di cui si avrà spiegazione tra poco in conferenza stampa da parte di Monticelli (Pd), Olivieri  e Gerosonimo (Abruzzo Civico) e di cui abbiamo abbondantemente riportato ieri. Loro sono stati in montagna, tutto il giorno per non farsi "tentare" dal rientro nei ranghi, mentre i danni fatti nelle varie Commissioni, in precedenza, si sentivano a suon di numeri, si cercavano nuove maggioranze e soprattutto si facevano i conti con i numeri da una parte e con la volontà di andare avanti a tutti i costi del governatore Luciano D’Alfonso. E’ evidente che questo Consiglio ha problemi non più definibili politici, ma strutturali, che non possono essere sanati se non con una cura radicale.