Mariani: «Gatti, niente lezioni proprio da voi sulla difesa del territorio»

TERAMO – Non si preoccupi Paolo Gatti sui processi di riorganizzazione della sanità teramana e regionale: l’invito arriva dal capogruppo regionale del partito di maggioranza relativa, Sandro Mariani, in replica alle dichiarazioni rese oggi sull’ipotesi Asl unica in Abruzzo. «Non c’è bisogno di lezioni di persuasione – afferma Mariani -. Nel momento in cui viene certificata dal Ministero, la piena adempienza ai Lea e raggiungiamo un risultato storico per la regione, preparandoci ad uscire dallo stato di commissariamento, non accettiamo da parte delle opposizioni, che fino a poco più di un anno fa, sedevano sui banchi del governo regionale, invettive sulla riforma sanitaria che con coraggio, porterà finalmente ad un’erogazione di qualità delle prestazioni per i cittadini abruzzesi». Mariani rivendica da tempo una «piena libertà di ragionamento e confronto», ricordando che «sull’unificazione delle aziende sanitarie ho più di qualche perplessità e che solo uno studio attento ed approfondito, basato sui numeri e non sulle chiacchiere, può determinare l’atteggiamento della nostra maggioranza nei confronti di questo tema». Sul rischio scomparsa di un direttore generale vicino al territorio, Mariani ribadisce che «non ci sfugge l’importanza per il territorio, che abbiamo sempre difeso, come dimostra l’attenzione riservata ai pronto soccorso dei presidi di Sant’Omero e di Atri, di avere un punto decisionale e di controllo amministrativo sanitario, al fine di consentire l’erogazione del servizio, in maniera puntuale ed attenta alle esigenze dei miei concittadini. Piuttosto – aggiunge il capogruppo regionale Pd -, mi dispiace dover constatare che 66 mesi di governo Chiodi, con ben 4 assessori teramani in giunta, fra cui lo stesso Gatti, non abbiano fatto altro che trascinare in un lento degrado economico il territorio della nostra provincia, per cui oggi diventa difficile sostenere scelte, che in un altro momento sarebbero state doverose nei confronti della popolazione».