Prevenire il soffocamento dei bambini, dalla Regione un progetto di legge

TERAMO – Un progetto di legge a firma Mariani, Sclocco, Berardinetti e D’Alessandro è stato depositato in Consiglio regionale per prevenire il soffocamento dei bambini causato da inalazione di cibo o di corpi estranei. Ogni anno si segnalano nel nostro Paese circa 300 casi di ostruzione da corpo estraneo nei bambini al di sotto dei 14 anni. E fra i bambini da zero a quattro anni il soffocamento è la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali: ogni anno muoiono circa 50 bimbi per un boccone andato di traverso, quasi un bambino a settimana. “Pochi genitori sanno come comportarsi in situazioni di emergenza” spiega Mariani primo firmatario della legge “per questo abbiamo pensato di realizzare una serie di iniziative formative che riguardino sia i genitori che il personale delle scuole. E’ importante che mamme, papà, nonni e tutti coloro che quotidianamente sono a contatto con i bambini, conoscano i pericoli e imparino le manovre di disostruzione pediatriche: semplici manovre che dove arrivano fanno la differenza nella tutela di una vita”. Per questo la regione Abruzzo promuoverà tutte le iniziative volte a prevenire la morte per soffocamento accidentale dei bambini da zero a dieci anni, nonché a formare il personale docente e non docente degli asili nido e delle scuole dell’infanzia riguardo le manovre di rianimazione cardiopolmonare pediatrica di base, ossia le tecniche di disostruzione delle vie aeree in età pediatrica. “In alcune Asl questi corsi sono già una realtà ma sono principalmente rivolti ai neo genitori, noi vogliamo rafforzare questa prevenzione ed estenderla al mondo della scuola dove i bambini più piccoli possono incontrare problemi con il soffocamento. Per realizzare tali iniziative la regione promuoverà la stipula di apposito protocollo d’Intesa con le Asl territoriali, , con l’Ufficio Scolastico Regionale, con le singole istituzioni scolastiche, con la Croce Rossa Italiana, con l’associazione dei Medici Pediatri Italiani e con tutti i soggetti portatori di interesse fra cui le associazioni no profit che si occupano di difesa e tutela dei diritti dell’infanzia” conclude Mariani.