La Asl chiuderà 8 guardie mediche, si parte con Colledara, Castellalto e Nereto. Insorge la Fimmg, I sindaci Di Marco e Tiberii pronti alla battaglia

TERAMO – Dal primo ottobre chiuderanno le guardie mediche di Castellalto, Colledara e Nereto, secondo un piano di riorganizzazione delle sedi che prevede chiusure graduali anche per Campli, Cermignano, Fano Adriano, Torricella Sicura e Valle Castellana entro il marzo del prossimo ann. Lo ha deciso la Asl di Teramo con una delibera del 9 agosto che recepisce una sollecitazione del Servizio di medicina territoriale della Regione con cui si intimava a di dare seguito alla delibera commissariale di riorganizzazione delle sedi di continuità assistenziale. E le polemiche già sono forti. Tra i primi a sollevare il problema che penalizzerà interi territori con disagi incredibili sull’assistenza ai pazienti, è il presidente della Federazione dei medici di base (Fimmg) di Teramo, Ercole Core. «Si tratta di un provvedimento assolutamente ingiustificato – scrive Core – in quanto la Asl di Teramo è sempre rientrata nei paramenti nazionali e regionali, sia per quanto riguarda la spesa delle sedi di guardia medica sia per quanto riguarda il numero ottimale dei medici rispetto al numero della popolazione. Se poi si pensa che le altre Asl abruzzesi, ad esempio quelle di Chieti e L’Aquila, non hanno mai rispettato questi parametri – aggiunge il presidente provincial della Fimmg -, l’unica conclusione possibile è che si tratta dell’ennesima penalizzazione per il territorio di Teramo». La riorganizzazione non penalizzerà soltanto il territorio sotto il profilo dell’utenza, ma anche sul piano occupazionale. C’è infatti in ballo il destino dei medici: «E’ una non meno significativa conseguenza del provvedimento – conclude Core – e riguarda i circa 30 medici, non titolari ma sostituti, che da anni lavorano nel servizio di continuità assistenziale e che, dalla sera alla mattina, rimarranno senza lavoro».

Dal Comune di Castellalto il primo ricorso. Il sindaco di Castellalto, Vincenzo Di Marco, annuncia subito ilricorso contro la delibera della Asl: «Siamo pronti a dare battaglia contro la delibera della Asl che prevede la chiusura della guardia medica di Castellalto a partire dal prossimo 1° ottobre. Questa mattina l’amministrazione comunale ha incaricato un avvocato di predisporre un’azione legale contro una decisione, spropositata sia nei modi che nei tempi, che lascerebbe scoperta e priva di guardia medica e assistenza ai cittadini un’area afferente ai territori di Canzano e Castellalto con oltre 10mila abitanti. Nei soli primi 9 giorni del corrente mese di agosto nella sede del capoluogo sono state effettuate 30 prestazioni mediche, concentrate soprattutto nel fine settimana. A chi si rivolgeranno i nostri cittadini una volta chiusa la guardia medica? Avevamo impugnato l’atto commissariale del 2013 voluto dall’ex governatore di centrodestra Chiodi e mi aspettavo che si attendesse l’esito di questo ricorso. Adesso impugneremo anche questa delibera della ASL. Ho interpellato e sollevato il caso nei confronti dei vertici della Regione dalla quale attendiamo riposte. Va inoltre notato che nella delibera del 9 agosto della Asl si dispone la chiusura solo di tre centri, tra cui quello di Castellalto, mentre per gli altri si rimanda ad ulteriori specifiche da adottare entro marzo 2017. Chiediamo al direttore generale Fagnano e alla Regione di ripensare rapidamente quanto previsto nel recente atto, chiedendo al contrario di indire un tavolo di concertazione subito con tutti i soggetti coinvolti, in primis i sindaci dei Comuni interessati in quanto autorità sanitarie del proprio territorio». 

Il sindaco di Colledara, Tiberi: «Ennesino schiaffo alle aree interne». «E’ l’ennesimo schiaffo alle aree interne che oltre a subire il persistere delle conseguenze della grave crisi economica ora vede anche negato il diritto alla salute – è il commento del sindaco di Colledara, Manuele Tiberii -. Con la chiusura della guardia medica  nel nostro territorio, aumenta sempre di più la distanza tra il cittadino e le strutture sanitarie, sempre più lontane dalle vere esigenze dei cittadini. Giusto un anno fa, i consigli comunali dei territori della Valle Siciliana (Colledara, Castel Castagna, Castelli, Isola del gran Sasso e Tossicia), approvano una mozione per il mantenimento del servizio 118 ad Isola e tale problematica era sbarcata anche in Parlamento grazie all’intervento dell’onorevole Giulio Sottanelli, ma purtroppo oggi ci troviamo nuovamente a subire decisioni prese dall’alto senza un minimo di condivisione con il territorio, basandosi esclusivamente su dei numeri già ampiamente contestati. E’ intenzione di tutta l’amministrazione intraprendere qualsiasi misura al fine di garantire il mantenimento di questo servizio strategico ed essenziale per tutta la vallata: riteniamo incomprensibile redigere un piano di riordino basandosi esclusivamente su tagli (basti pensare al nuovo piano dei trasporti regionale ed alle proteste messe in atto dai sindaci delle aree montane) sempre e solo a discapito delle aree interne già ampiamente penalizzate in passato».