Chiarini, Berardini: «Chi può stacchi la spina»

TERAMO – Parla di "ennesima figuraccia dell’Amministrazione comunale" il consigliere del Movimento 5 Stelle, Fabio Berardini, in merito alle dimissioni dell’assessore alla Cultura, Marco Chiarini. Il pentastellato punta il dito contro l’intera maggioranza e in particolare contro i consiglieri di ‘Teramo Soprattutto’ colpevoli di “continuare a sostenere l’amministrazione comunale invece di staccare la spina”. “Dopo pochi mesi dalla nomina dell’assessore alla Cultura – scrive Beraradini – oggi Marco Chiarini ha rassegnato le dimissioni, incolpando della propria disfatta l’amministrazione comunale e puntando il dito, in particolare, verso i litigi ed i conflitti interni che lo avrebbero ostacolato nel proprio percorso. Queste dimissioni, giunte a conclusione degli Stati Generali della cultura organizzati dallo stesso Chiarini, coprono di ridicolo non solo tutta la Città ma soprattutto i consiglieri di maggioranza (Dodo Di Sabatino, Alberto Covelli ed Alessia De Paulis) che continuano a sostenere questa amministrazione. Cosa dovrà ancora succedere a Teramo per convincerli ad effettuare questo passo e porre fine all’accanimento terapeutico?” . Per qunto riguarda gli Stati Generali della cultura, il consigliere Berardini non usa mezzi termini “ Sono 23 mila euro destinati alla collettività ‘buttati dalla finestra”. L’amministrazione comunale – ha concluso il consigliere pentastellato – dovrebbe progettare opere utili alla cittadinanza e migliorare la vita delle persone, pensando al sociale ed al benessere collettivo. Brucchi, invece, è bloccato da una guerra tra bande che sta esplodendo in tutta la propria violenza. Assegno civico, baratto amministrativo, tariffa puntuale, taglio agli sprechi, nuovi parchi pubblici, scuole in sicurezza: queste sono solo alcune delle proposte del Movimento 5 Stelle che questa amministrazione ha bocciato senza motivazione. In conclusione chiediamo a Chiarini di uscire allo scoperto e fare i nomi di coloro che hanno osteggiato il suo progetto e remato contro la Città di Teramo. Solo così riacquisterà un minimo di credibilità”.