TERAMO – Le dimissioni sono un atto dovuto e si spera che non siano una "cialentata", in riferimento al precedente del primo cittadino dell’Aquila che le finse. Sottolinea il suo pensiero con una battuta uno dei più tosti contrappositori esterni di Brucchi, Rudy Di Stefano, che dalle pagine di Facebook non poteva trovar soddisfazione migliore dal gesto del primo cittadino teramano. «Aver da tempo perso la maggioranza dell’elettorato – la sola Futuro In ha visto dimezzare il proprio bagaglio di preferenze, avendo perso in meno di un anno oltre 2.500 voti (sui 5.600 totali) – è venuta meno anche la maggioranza consiliare, non vedo cos’altro potevano inventarsi». E sull’appello al senso di responsabilità lanciato dal sindaco dimissionario Di Stefano, ritiene che «l’unica cosa responsabile ora è cacciare i mercanti dal tempio, nominare una giunta tecnica di responsabilità che traghetti il Comune fino alla prima data utile per le elezioni (primavera 2018) e ridare in mano ai cittadini la possibilità di scelta». Ecco perchè l’eventuale “cialentata" per l’ex assessore sarebbe la cosa peggiore.
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