Addio Ester, una folla in lacrime ai funerali dell'angelo di oncologia

TERAMO – «Quando la parola amore diventa un insulto, l’illusione che fa credere ad un uomo che può avere potere su tutto, quel potere, che è negazione della vita della dignità e della stessa persona,  non possiamo restare impassibili. Quello che è successo impone ad ognuno di noi si esaminarsi perché il bene della società dipende da tutti. Ester , nconsapevolmente e con determinazione, ha fatto della sua vita un esempio, oggi lascia in eredità un patrimonio di bene che solo chi lo ha sperimentato può raccontare». Con queste parole il vescovo Seccia ha rotto il silenzio della chiesa di Villa Mosca gremita per l’ultimo addio a Ester Pasqualoni, l’oncologa uccisa mercoledì scorso nell’Ospedale di Sant’Omero dove lavorava. Chi era Ester Pasqualoni lo raccontano, involontariamente, le lacrime che segnano i volti scavati dal dolore dei tanti colleghi, parenti, amici. A dare l’ultimo addio alla dottoressa questo pomeriggio anche l’Assessore alla Sanità Silvio Paolucci, il direttore Generale della Asl di Teramo, Roberto Fagnano, la direttrice sanitaria dell’Azienda Maria Mattucci, Alfonso Mascitelli, direttore dell’Agenzia sanitaria regionale, il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi e il sindaco di Roseto degli Abruzzi, Sabatino di Girolamo. Un applauso scrosciante ha accompagnato la bara alla fine della messa, intenso come la vita di Ester, la dottoressa buona che ha dedicato la sua vita ai più fragili.

 

La coincidenza ha voluto che nello stesso momento, nella stessa città, oltre ai funerali della dottoressa si celebrasse anche la benedizione della salma del suo presunto assassino, Enrico Di Luca. Un cerimonia raccolta con pochi parenti e amici officiata da Don Davide Pagnottella nella chiesa del Cuore Immacolato di Piazza Garibaldi.